
Le associazioni del territorio si muovono per aiutare i migranti, rimasti senza un tetto, dopo la demolizione dell’ex falegnameria: avviata una raccolta di indumenti e generi vari. Dieci giorni: è questo il tempo trascorso dalla demolizione per ragioni di sicurezza dell’ex falegnameria di Nardò, collocata in contrada Arene – Serrazze, da anni centro di aggregazione dei lavoratori stagionali stranieri accorsi per la raccolta di angurie e pomodori. I migranti, che sono stati fatti uscire dalla struttura, non hanno ancora trovato un tetto dove ripararsi e si sono costruiti ripari di fortuna. Per questo le associazioni locali, prima fra tutte, “Diritti a Sud”, la Caritas della parrocchia “Santa Maria degli Angeli” a Nardò, Bethel Cooperativa sociale, Farsi solidali e le suore Marcelline promuovono una raccolta fondi speciale, per aiutare i migranti abbandonati. “In questi giorni – si legge dalle pagine social di Diritti a Sud - abbiamo assistito da un lato alla totale assenza ,indifferenza e incapacità di intraprendere azioni reali, utili ad alleviare lo stato di estremo disagio di questi lavoratori da parte dell’amministrazione comunale e di tutta la sfera istituzionale. Dall‘altro, la forza della dignità e della sopravvivenza messa in atto da questi ‘invisibili’ che con grande spirito,rimboccandosi le maniche, hanno senza sosta provato a costruirsi un piccolo rifugio dove poter riparare”. “Il maltempo di questi ultimi giorni, poi – raccontano -, ha aggravato notevolmente le loro condizioni di vita già precarie e frustrate. Le garanzie che ci erano state fornite di una rapida apertura di un centro d’accoglienza in quella zona dal comandante della polizia municipale e dal primo cittadino sono state puntualmente disattese”. Trovando inammissibile la situazione dal punto di vista igienico, sanitario e umano (nessun servizio a disposizione, assenza di luce, gas, acqua e bagni), le associazioni chiedono risposte alle istituzioni, richiamandole ai propri doveri, mettendo attorno ad un tavolo le aziende che hanno responsabilità in questo quadro (il riferimento è ai “padroni”). “Assieme alla Caritas – spiegano - ci stiamo adoperando nel reperimento e nella distribuzione di capi d’abbigliamento, di tute da lavoro, di scarpe e materassi, di tutto quello che può essere utile a lenire le difficoltà dei lavoratori. Confidiamo che la città saprà rispondere con solidarietà alla donazione di indumenti e quant’altro presso il centro di prossimità di Caritas Cattedrale, di Bethel Coop Sociale Onlus e delle suore Marcelline in via Sambiasi 2”.