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Distretto urbano del commercio, Salvemini boccia la scelta della giunta Perrone

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Leccesette
Dal blog di Lecce città pubblica, il consigliere comunale evidenzia le criticità del provvedimento approvato dall’amministrazione del capoluogo: “Debole negli obiettivi, evanescente negli strumenti, incomprensibile nelle motivazioni”. “Il Distretto urbano del commercio approvato dalla giunta Perrone non è ciò che serve alla città”: non usa mezzi termini dal blog di Lecce città pubblica il consigliere comunale, Carlo Salvemini, che boccia la scelta dell’amministrazione, sostenendo che la città abbia bisogno di “una programmazione capace di integrare le evoluzioni del mercato e della rete distributiva con le future scelte urbanistiche”. L’analisi della rete commerciale del territorio comunale per la realizzazione di un Duc, invece, evidenzierebbe limiti che non garantiscono l’obiettivo prefissato: non è dato sapere, ad esempio, quanti siano gli esercizi di vicinato aperti e cessati negli ultimi 10-15 anni per effetto dell’arrivo della grande distribuzione organizzata; inoltre, nell’esaminare la situazione delle medie e grandi strutture di vendita lo studio prende in esame esclusivamente le localizzazioni poste all’interno del territorio cittadino, ignorando gli effetti prodotti da centri commerciali di Cavallino e Surbo, veri e propri attrattori di consumo per tutti i residenti. “Nel presentare le tre possibili ipotesi di realizzazione di un Duc (Centro-Mazzini; Mazzini-Stadio; San Pio) non vengono descritti e messi a confronto – prosegue Salvemini - gli obiettivi di riqualificazione da conseguire, i progetti da realizzare per potenziare l’attrattività dell’area, gli impegni finanziari necessari che deve garantire il comune”. Nello scegliere, quindi, di realizzare il DUC Mazzini-Stadio “non c’è – precisa Salvemini - alcuna motivazione che giustifica la scelta fatta dalla giunta a fronte delle altre proposte indicate: manca uno studio dettagliato riferito al rapporto tra offerta commerciale e numero di residenti. S’è semplicemente preferito intervenire sulle due aree urbane che attualmente ospitano la maggior offerta commerciale della città senza però impegnarsi in una loro rivisitazione alla luce delle notevoli criticità che emergono dalla congestione urbana e dal loro rapporto con gli altri quartieri urbani ( Centro Storico, San Pio, Santa Rosa)”. Per il consigliere comunale, il provvedimento appare “debole negli obiettivi, evanescente negli strumenti, incomprensibile nelle motivazioni concrete”: “Alla luce delle sofferenze enormi che sta vivendo il settore del commercio a Lecce – conclude -  solo la redazione e approvazione del Documento Strategico del Commercio può assicurare scelte che abbiano una visione di lungo periodo e non siano come sempre dettate dall’emergenza e dall’occasionalità”.

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