
La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumorsi chiede di valutare l'impatto ambientale dell'opera in un territorio già compromesso. La Lilt di Lecce, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, ha presentato un esposto in Procura contro il progetto Tap. “E' scientificamente ormai acquisito che il 90% dei casi di cancro è dovuto alla presenza nell’ambiente, inteso in senso lato, di fattori di rischio oncologico. E, pertanto, se nel Salento il cancro avanza e miete sempre più vittime, coinvolgendo anche fasce di età prima non toccate dalla malattia, ciò è un chiaro indizio di un ingravescente stato di sofferenza ambientale” scrivono Vestilia De Luca Presidente LILT Lecce e Giuseppe Serravezza Responsabile Scientifico ricordando i dati allarmanti confermati di recente dal “Report Ambiente e Salute in provincia di Lecce”. “Ciò obbliga moralmente tutte le Istituzioni alla massima sorveglianza sulle scelte di sviluppo economico e sugli effetti impattanti di ulteriori insediamenti industriali, che finirebbero per aggravare una situazione ormai insostenibile – continuano dalla Lilt - si ricorda, in proposito, come, in occasione di numerose emergenze ambientali che hanno interessato il territorio della provincia di Lecce nel recente passato (Copersalento, centrali a biomasse, incenerimento CDR a Galatina), la stessa ARPA Puglia non ha esitato ad affermare che “lo stato di salute della popolazione e dell’ambiente sono tanto compromessi da non potersi permettere ulteriori pressioni di carattere ambientale”. In questo quadro, si colloca l’esposto presentato dalla LILT contro TAP. Si ritiene infatti che il progetto abbia importanti ricadute in senso negativo sull’ambiente e quindi sulla salute della popolazione. Si considerino in particolare le emissioni onshore e offshore, cioè le emissioni PRT ordinarie (Pressure Reduction Terminal), le emissioni di emergenza non routinarie (scarico di emergenza, rottura della condotta), i fumi esausti (delle macchine e delle navi), l'impianto non rimosso – i lunghi tunnel interrati – che rimarranno alla scadenza d'uso. Alla luce dei dati sullo stato di salute delle popolazioni e dell'ambiente salentino e che tanto allarme e preoccupazione hanno destato nella collettività, la LILT di Lecce si è quindi rivolta alla Procura Generale della Repubblica, affinché essa prenda in esame il progetto TAP per una approfondita analisi e conseguente valutazione, al fine, soprattutto, di scongiurare ulteriori aggravi a danno della salute pubblica, già così pesantemente compromessa”.