Si tratta di quattro donne e un uomo di etnia rom residenti nel Lazio. Tra settembre e ottobre hanno messo a segno due furti a Maglie. La loro specialità sono i furti lampo in casa di anziani soli e benestanti: come quello messo a segno il 10 settembre scorso ai danni di due sorelle di Maglie che fruttò 40mila euro. Cinque persone, tutte di etnia Rom ma di nazionalità italiana, sono state arrestate dai carabinieri per un furto avvenuto sempre a Maglie il 16 ottobre scorso. Si tratta di Laila Kostantinov, Yelenia Federici, Michela Nikolic, Elisabetta Nikolic e Dido Georgievic: tutti rom residenti in provincia di Roma che erano sottoposti a regime di arresti domiciliari – tranne la Kostantinov - a seguito della cattura del dicembre scorso a Mottola e che sono finiti nuovamente in manette ad opera dei carabinieri di Treviso, Frascati e Tivoli. L'input per l'operazione “case pulite” è partita tuttavia da Maglie dove gli uomini ai comandi del capitano Luigi Scalingi sono riusciti a ricollegare un altro furto in casa di un'anziana all'azione del gruppo criminale che, come verificato anche in occasione del primo arresto, raggiungeva appositamente il Salento per colpire obiettivi facili e lucrosi. La soffiata di qualche basista è probabilmente all'origine del colpo dello scorso ottobre: Elisabetta Nikolic si è introdotta in casa di una 81enne fingendosi la sostituta della donna delle pulizie poi, con una scusa le ha chiesto di andare in cucina per prendere un foglio di carta e con un gesto fulmineo ha fatto entrare i complici che aspettavano fuori. Una razzia durata pochi minuti di cui l'anziana non si è accorta minimamente e che ha fruttato 300 euro in contanti, gioielli in oro e una carta bancomat intestata alla figlia. Subito dopo il colpo i cinque si sono dileguati e hanno fatto ritorno nel Lazio. Un modus operandi ripetuto chissà quante volte: partivano in auto in cinque, si fermavano a Bari e più raramente a Lecce e dopo entravano in azione per poi sparire nuovamente. I carabinieri pensano che i due furti di Maglie siano solo una parte di quelli commessi: altri con modalità analoghe sono stati denunciati negli scorsi mesi e non è escluso che ci siano altri sviluppi.
Si tratta di quattro donne e un uomo di etnia rom residenti nel Lazio. Tra settembre e ottobre hanno messo a segno due furti a Maglie. La loro specialità sono i furti lampo in casa di anziani soli e benestanti: come quello messo a segno il 10 settembre scorso ai danni di due sorelle di Maglie che fruttò 40mila euro. Cinque persone, tutte di etnia Rom ma di nazionalità italiana, sono state arrestate dai carabinieri per un furto avvenuto sempre a Maglie il 16 ottobre scorso. Si tratta di Laila Kostantinov, Yelenia Federici, Michela Nikolic, Elisabetta Nikolic e Dido Georgievic: tutti rom residenti in provincia di Roma che erano sottoposti a regime di arresti domiciliari – tranne la Kostantinov - a seguito della cattura del dicembre scorso a Mottola e che sono finiti nuovamente in manette ad opera dei carabinieri di Treviso, Frascati e Tivoli. L'input per l'operazione “case pulite” è partita tuttavia da Maglie dove gli uomini ai comandi del capitano Luigi Scalingi sono riusciti a ricollegare un altro furto in casa di un'anziana all'azione del gruppo criminale che, come verificato anche in occasione del primo arresto, raggiungeva appositamente il Salento per colpire obiettivi facili e lucrosi. La soffiata di qualche basista è probabilmente all'origine del colpo dello scorso ottobre: Elisabetta Nikolic si è introdotta in casa di una 81enne fingendosi la sostituta della donna delle pulizie poi, con una scusa le ha chiesto di andare in cucina per prendere un foglio di carta e con un gesto fulmineo ha fatto entrare i complici che aspettavano fuori. Una razzia durata pochi minuti di cui l'anziana non si è accorta minimamente e che ha fruttato 300 euro in contanti, gioielli in oro e una carta bancomat intestata alla figlia. Subito dopo il colpo i cinque si sono dileguati e hanno fatto ritorno nel Lazio. Un modus operandi ripetuto chissà quante volte: partivano in auto in cinque, si fermavano a Bari e più raramente a Lecce e dopo entravano in azione per poi sparire nuovamente. I carabinieri pensano che i due furti di Maglie siano solo una parte di quelli commessi: altri con modalità analoghe sono stati denunciati negli scorsi mesi e non è escluso che ci siano altri sviluppi.