La società giallorossa contro la decisione: “Violata l’etica dello sport”. Non omologato il risultato di Casertana – Lecce per il ricorso della società campana. Durante la partita di sabato scorso, l’infortunio dell’assistente di linea, aveva costretto l’arbitro a chiedere l’aiuto di due esponenti delle società, per ricoprire i ruoli dei guardalinee. La società campana ha eccepito che la persona scelta dal Lecce non fosse un tesserato ma un semplice magazziniere. Così il giudice Sportivo Pasquale Marino, assistito dal rappresentante dell’AIA Roberto Calabassi, ha disposto, che “preso atto del preannuncio di reclamo inoltrato dalla società casertana avverso l’esito della gara indicata in oggetto si soprassiede ad ogni decisione in merito”. La società giallorossa non ha gradito l’iniziativa della Casertana. L’Us Lecce, pur ribadendo l’unicità dell’episodio verificatosi sabato scorso e per il quale non ci sono precedenti simili nei campionati professionistici, non ha fatto altro che seguire rigorosamente le indicazioni dell’arbitro Paolini, il quale pur essendo tenuto da regolamento a reperire altro assistente (anche tramite comunicazioni fonica), ha ritenuto invece di poter continuare a dirigere la gara da solo senza la collaborazione dei guardalinee. In tale ruolo sono stati individuati, a scopo puramente formale, dei soggetti inseriti in distinta, soggetti, che peraltro, non sono stati mai presi in considerazione dall’arbitro nello svolgimento della parte residua della partita. L’iniziativa della società Casertana di avvalersi di cavilli formali per stravolgere il risultato del campo è in contrasto con ogni valore etico dello sport e con il Codice di Giustizia Sportiva, che esclude conseguenze che possano incidere sul risultato sportivo quando vengano eccepite contestazioni puramente formali. Anche il silenzio stampa in cui si è chiusa la Casertana si commenta da solo.
La società giallorossa contro la decisione: “Violata l’etica dello sport”. Non omologato il risultato di Casertana – Lecce per il ricorso della società campana. Durante la partita di sabato scorso, l’infortunio dell’assistente di linea, aveva costretto l’arbitro a chiedere l’aiuto di due esponenti delle società, per ricoprire i ruoli dei guardalinee. La società campana ha eccepito che la persona scelta dal Lecce non fosse un tesserato ma un semplice magazziniere. Così il giudice Sportivo Pasquale Marino, assistito dal rappresentante dell’AIA Roberto Calabassi, ha disposto, che “preso atto del preannuncio di reclamo inoltrato dalla società casertana avverso l’esito della gara indicata in oggetto si soprassiede ad ogni decisione in merito”. La società giallorossa non ha gradito l’iniziativa della Casertana. L’Us Lecce, pur ribadendo l’unicità dell’episodio verificatosi sabato scorso e per il quale non ci sono precedenti simili nei campionati professionistici, non ha fatto altro che seguire rigorosamente le indicazioni dell’arbitro Paolini, il quale pur essendo tenuto da regolamento a reperire altro assistente (anche tramite comunicazioni fonica), ha ritenuto invece di poter continuare a dirigere la gara da solo senza la collaborazione dei guardalinee. In tale ruolo sono stati individuati, a scopo puramente formale, dei soggetti inseriti in distinta, soggetti, che peraltro, non sono stati mai presi in considerazione dall’arbitro nello svolgimento della parte residua della partita. L’iniziativa della società Casertana di avvalersi di cavilli formali per stravolgere il risultato del campo è in contrasto con ogni valore etico dello sport e con il Codice di Giustizia Sportiva, che esclude conseguenze che possano incidere sul risultato sportivo quando vengano eccepite contestazioni puramente formali. Anche il silenzio stampa in cui si è chiusa la Casertana si commenta da solo.