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Farina di ossa per curare l’epilessia: si studia il “caso” del cranio forato di Otranto

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Leccesette
Il caso del cranio con 16 fori, presente tra i resti dei Martiri idruntini, entra nel confronto tra studiosi, incontratisi per discutere di epilessia e diagnosi. Torna d’attualità il caso del “cranio” con 16 fori, presenti tra le ossa dei Martiri di Otranto, studiato dagli esperti che si sono ritrovati a Lecce, per un confronto sul tema dell’epilessia. È questo il caso più interessante tra quelli discussi dal congresso della sezione pugliese della Lice, la lega italiana contro l’epilessia, tenutasi presso il Rettorato. Analizzati i casi clinici con difficoltà di inquadramento diagnostico e terapeutico e il metodo comune da utilizzare nella comune pratica clinica: dal dubbio elettro-clinico, (forma generalizzata o focale?) alle novità dei rapporti fra epilessia e alimentazione, fino all’interazione con la cannabis. “In Italia una persona su 100 è colpita da una forma di epilessia – spiega Paolo Tinuper, professore all’Istituto di Scienze neurologiche all’università di Bologna –  Forme benigne ma anche maligne che portano a una qualità di vita molto povera, a un handicap psicofisico importante, a crisi e ospedalizzazioni ripetute, a traumi cranici, a  vita disagiata e anche alla morte”. Tinuper assicura che un terzo delle persone colpite da epilessia guarisce sempre. Un altro terzo migliora ma deve continuare a fare terapie e un terzo, infine, sarà sempre farmacoresistente. Progressi della medicina ben lontani dai «prodigi» terapeutici del tardo medioevo, quando a Otranto venne ritrovato l’unico cranio, su 813 martiri, crivellato da 16 fori. Qualcuno, su indicazioni terapeutiche molto diffuse e riportate da Paracelso, aveva prelevato dal cranio del martire “farina di ossa” per curare l’epilessia. Si stima che in provincia di Lecce le persone affette da epilessia siano circa 6.500 – 8.000, diffuse a macchia di leopardo da Campi Salentina a Gagliano del Capo. Un esercito di “epilettici” che però non risulta arruolato nelle cartelle sanitarie: “Non è detto che qui abbiamo veramente un’incidenza pari alla media in Italia – spiega Angelo Massagli, responsabile della Neuropsichiatria infantile della Asl di Lecce – Ma è anche vero che non tutti i casi si diagnosticano bene”. Per seguire le situazioni, anche le più complesse, nella nostra Asl esistono due centri di riferimento dove effettuare l’elettroencefalografia (l’esame principale per la diagnosi): uno a Scorrano e uno a Lecce presso la sede della direzione. Recentemente Massagli e il suo staff, su sollecitazione della Regione che ha attivato i servizi per gestire l’autismo, ha censito le varie situazioni dell’epilessia nell’età evolutiva: “Da noi i casi di bambini colpiti da epilessia – riferisce il neuropsichiatra – sono poche centinaia. Potrebbe essere anche un valore sottostimato – aggiunge – Abbiamo in carico circa 5mila bambini con qualche disturbo della sfera psichica, ma l’epilessia è presente solo in qualche centinaio di casi”. Fonte: www.salutesalento.it  

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