
La pellegrina ha raggiunto Maglie dopo sette mesi e 2.700 chilometri percorsi a piedi, accompagnata dal fedele asinello Gamin. È arrivata davanti alla statua di Aldo Moro e si è sciolta in lacrime. L’artista francese, Diana Kennedy ha compiuto il suo pellegrinaggio, quello della “vocazione del cuore”. Maglie era la meta da raggiungere da Haursault, in Francia e il paese natale di Aldo Moro l’ha accolta con calore e affetto. Un viaggio difficile, complicato dalle condizioni meteo poco generose, ma che alla fine ha avuto l’epilogo che la pellegrina francese voleva. Un discorso appassionato quello di Diana Kenedy, a pochi giorni dalla strage di Parigi e che, proprio per questo ha assunto un valore ancora più grande. “Ho sentito il bisogno di mettermi in viaggio per compiere questo pellegrinaggio laico, senza sponsor o particolari aiuti, solo quelli delle persone che generosamente hanno voluto essermi accanto. La figura di Aldo Moro per me è sempre stata importante, da quando vidi il suo corpo martoriato sotto la bandiera delle Brigate Rosse. Da allora c’è stato sempre un interrogativo in me: perché tanta sofferenza? C’è una giustificazione a tanto dolore? Oggi so che la risposta c’è. Quelle lacrime versate non sono state inutili”. Il programma messo a punto dall’amministrazione ha previsto anche una tappa presso la Sala etnografica del Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia, la cui vecchia sede fu inaugurata ufficialmente proprio da Moro nel 1965. Nel pomeriggio la fumettista francese sarà accompagnata in una visita guidata ai monumenti e al centro storico di Maglie. Previsto anche l’assaggio di una pietanza salentina particolarmente amata da Aldo Moro, cioè le fave e cicorielle, con una degustazione di vino e di altre preparazioni gastronomiche. La giornata si concluderà con la visita alla mostra “Angeli e Demoni” del maestro Max Hamlet Sauvage presso la Galleria Capece, dove sarà donata una sacca appositamente realizzata per l’occasione e ricolma di prodotti tipici salentini per il viaggio di ritorno. Diana Kennedy e l’asinello Gamin saranno ospiti della città fino al mattino successivo: il fedele accompagnatore troverà riposo in uno spazio riparato e protetto poco distante da via San Giuseppe e dalla statua di Aldo Moro.