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London calling Salento: trovare lavoro al di là della Manica

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Leccesette
Tanti i salentini che nella capitale inglese hanno trovato una seconda opportunità. La valigia è pronta, in essa si può trovare il nostro caffè Quarta o la pasta tipica, ma sono i sogni e le speranze ad occupare lo spazio maggiore. [..] Quando si atterra a Londra sembra di essere in un gigantesco formicaio, dove la gente corre, dove le metropolitane sono tante e rapide e dove non si riescono a contare le attività commerciali. I ristoranti, pub e le catene di negozi di abbigliamento vi accompagneranno per tutti i quartieri e qui vi è sempre esigenza di nuovo personale. Certo, si deve fare i conti con una città molto costosa, dove oltretutto la sterlina ha un valore superiore all’euro. I trasporti, purché efficienti, sono veramente cari, per non parlare degli affitti delle case. Occorre darsi un po’ da fare: scrivere un curriculum essenziale ed immediato e provare ad entrare nei tanti bar, pub e negozi di abbigliamento. Le parole da dire sono poche, ad esempio: “I’m looking for a job” (ossia “Sto cercando un lavoro”) e difficilmente si verrà respinti, anzi, i curriculum sono ben accetti. Nell’arco di pochi giorni si potranno ricevere le prime richieste di colloquio. Chi ha difficoltà linguistiche dovrà accontentarsi di lavare i piatti in un ristorante o lavorare nel magazzino di un negozio, ma più si perfeziona la lingua tanto più si può ambire a lavori più soddisfacenti e remunerativi. Gli italiani a Londra ricoprono posti di rilievo, da banchieri e avvocati si possono incontrare importanti imprenditori e rinomati curatori museali. I salentini, in particolare, si fanno notare per le loro abilità culinarie. Trovare lavoro a Londra: ecco come orientarsi Il vademecum per chi vuole lavorare a Londra è relativamente semplice: bisogna innanzitutto prendere un appuntamento presso un’agenzia del lavoro (Job Center) per poter avere il N.I.N. (National Insurance Number), una sorta di assicurazione senza la quale sarà difficile trovare lavoro. Il numero telefonico è il 0044.0345.600.0643 (solitamente chi vi risponderà parlerà un inglese semplice poiché abituato ad interloquire con stranieri). È molto importante avere con se non solo la carta di identità, ma anche il passaporto. Un altro passo necessario è l’apertura di un conto corrente in una banca inglese: è un’operazione totalmente gratuita, ma bisogna considerare che molte banche non ve lo apriranno se non dimostrate di avere una discreta conoscenza della lingua (questo lo fanno per evitare di non essere compresi nel corso di una loro eventuale chiamata o in caso di smarrimento o furto di una carta di credito). Da tenere presente che in Inghilterra non esiste solo la credit card ma anche la debit card da cui prelevare il denaro di cui si ha bisogno e successivamente restituirlo alla banca. I siti web da consultare sono i seguenti: www.londranews.com, www.lavorarealondra.com e www.itaalianialondra.com. Le agenzie specializzate nel fornire consulenza e servizi a italiani in cerca di lavoro sono “Qui Londra” (www.quilondra.com) e “Lavoro Londra” (www.lavorouk.com). Il salario minimo lordo qui in Inghilterra è di 6,50 sterline (poco più di 9 euro) all’ora, anche se nei prossimi mesi dovrebbe aumentare a circa 7 sterline. Da Nociglia a Londra ma sempre a Casa tua È nella capitale del Regno Unito che il giovane Giuseppe Miggiano (nella foto) ha portato un po’ di Salento aprendo Casa tua, locale di Camden nell’area nord della città, risultato tra i migliori nella classifica TripAdvisor per diverso tempo. L’avventura di Giuseppe ha avuto inizio a Nociglia, città natale del giovane, ed è continuata all’Istituto Alberghiero di Santa Cesarea Terme dove si è diplomato. La voglia di lavorare e di cercare fortuna era tanta e ha spinto Giuseppe a decidere di raggiungere il fratello direttamente a Londra, dopo essere stato impiegato in diversi ristoranti con mansioni sempre maggiori. La sua avventura inglese era cominciata come lavapiatti in un piccolo ristorante spagnolo che serve pietanze da consumare al bancone. “A ottobre 2008 -racconta Giuseppe- ho deciso di raggiungere mio fratello che già viveva nel Regno Unito. Dopo sei mesi di esperienza nel ristorante spagnolo, ero pronto per il primo salto di qualità e sono passato a lavorare come aiutante di bar a Little Italy, un ristorante italiano molto conosciuto. Tempo un anno e sono diventato bar tender. Trascorsi altri sei mesi sono stato ammesso nella sala vip al primo piano per occuparmi dell’accoglienza dei clienti e affiancare il responsabile del bar”. A giocare un ruolo importante è stata anche la fortuna di aver incontrato un generoso imprenditore, che lo ha aiutato ad aprire il suo locale tipicamente italiano ma soprattutto salentino, perché è proprio grazie ai piatti della nostra terra, semplici e decisi, che il successo non si è fatto aspettare ma anzi sino ad ora il ristorante di Giuseppe è uno dei più votati tra i 15mila e oltre ristoranti londinesi. “Casa Tua” propone piatti semplici e genuini, dal gusto mediterraneo: pomodori, mozzarella, pasta fatta in casa e pane di Altamura (il panino più venduto si chiama “Puglia”). Tutto salentino è anche l’ingrediente ‘segreto’ di panini e bruschette: l’origano dell’orto di casa raccolto ed essiccato. Il punto di forza del giovane imprenditore dunque è la qualità dei suoi prodotti, soprattutto dell’olio che deve essere esclusivamente extra vergine di oliva. Entrando nel suo ristorante è così possibile assaporare ma soprattutto immergersi nostro mondo ritornando alle proprie origini se si è lontani da casa o scoprendo un Salento diverso, fatto di ragazzi legati alla propria terra   Il gusto tutto mediterraneo di “Salento Green Life” Se vi trovate a Londra, per studio o vacanza, e avete voglia di respirare un po’ di aria di casa dovete assolutamente visitare il “Salento Green Life”, un ristorantino tutto salentino gestito da Pierluigi Negro e Vanessa Pensa. L’indirizzo è Goodge Street n. 51. È incredibile quanto la puccia, il calzone, i ciceri e tria, i formaggi e i vini siano ottimi. La motivazione è semplice: Vanessa e Pierluigi importano tutto dal Salento e dall’Italia. Proprio questo sabato 14 novembre il ristorantino compie il suo terzo anno. “Molte persone -ci racconta Pierluigi- non credevano affatto alla nostra idea. Tanti ci hanno consigliato di lasciar perdere, ma abbiamo voluto andare avanti con la nostra idea. Le difficoltà maggiori che abbiamo affrontato sono state la lingua e i pochi soldi a disposizione. Qui in Inghilterra la burocrazia è molto più snella rispetto l’Italia e aprire questa società ho speso solo una sterlina. Eravamo convinti che la nostra idea avrebbe funzionato proprio per l’iniziale assenza di concorrenza. Dopo di noi altri locali hanno preso spunto. La scelta dei materiali è importante -sottolinea il giovane imprenditore- proprio perché qui è difficile ottenere la qualità dei prodotti salentini a prezzi ragionevoli. Per questo importiamo dal caffè Quarta alla birra Raffo, dalle burrate alla pasta, dai fichi d’india ai mandarini. Tutto questo lo facciamo perché crediamo che i prodotti salentini siano migliori di quelli presenti a Londra e non perché risparmiamo. Persino i piatti e i bicchieri di plastica importiamo dall’Italia: la plastica italiana è decisamente migliore di quella prodotta qui! Sono inoltre veramente contento che siamo riusciti ad avere clienti inglesi affezionati. Inoltre è inutile dire che questo posto è un ritrovo per i salentini presenti a Londra -conclude Pierluigi- e siamo certi che questo locale è molto conosciuto anche dalle nostre parti”. I clienti, italiani e non, vanno nel locale per gustare piatti come taglieri con prodotti tipici e mozzarella freschissima, orecchiette con la burrata, affettati freschi, bombette, bistecche, stracciatella, tiramisù, il tutto accompagnato da ottimi vini pugliesi oltre agli aperitivi come lo Spritz, molto apprezzato a Londra.   Fonte: Belpaese

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