
È stata eseguita ieri l’ordinanza emessa dal gip di Lecce contro un uomo di Presicce, resosi autore di gravi persecuzioni nei confronti della sua ex compagna e dei suoi amici e familiari. Ora dovrà tenersi a distanza ed evitare comunicazioni. Minacce di morte, appostamenti, aggressioni fisiche ad amici, messaggi offensivi e telefonate a tutte le ore, scritte a sfondo sessuale sulle vie cittadine, e una pallottola fatta recapitare ai genitori: sono solo alcuni aspetti dell’incubo vissuto da una 23enne, vittima di una storia tormentata con un 29enne di Presicce, che non aveva mai accettato l’epilogo di quella relazione e aveva continuato a tormentarla e a molestarla in ogni modo e senza limiti. Ci sono volute diverse denunce da parte della giovane per ottenere finalmente ieri l’esecuzione di un’ordinanza, emessa il 6 novembre scorso dal gip del Tribunale di Lecce, che vieta l’avvicinamento fino ad una distanza di 150 metri all’uomo che la sta perseguitando da tempo. Sono stati i poliziotti del commissariato di Taurisano ad applicare la misura cautelare, che, nello specifico, impedisce al 29enne di avvicinare l’ex compagna, la strada in cui sorge la sua abitazione e quella di un’amica, oltre al divieto assoluto di comunicare con la persona offesa con qualunque mezzo, compreso quello telefonico. La donna aveva raccontato agli inquirenti di essere stata più volte minacciata di morte dall’ex fidanzato, tanto da causarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura e costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita. In particolare, l’uomo la seguiva dappertutto controllando i suoi spostamenti, la molestava tappezzando le vie cittadine ed i pubblici telefoni con scritte a sfondo sessuale ed effettuando numerose telefonate ed inviando sms dal contenuto gravemente offensivo. L’uomo era passato anche a manifestazioni ben più gravi come quella di far recapitare una pallottola calibro 22 presso l’abitazione dei genitori con i quali la giovane vive. L’uomo si era reso autore materiale, per sua stessa ammissione, di un furto in casa dei genitori della ragazza e di un’aggressione avvenuta alcuni mesi fa ai danni di un amico della parte offesa, nonché, verso la metà di maggio, di un inseguimento e lancio di un grosso sasso in direzione dell’autovettura della ragazza con a bordo la figlia di anni due, nata da una precedente relazione. Non tollerando l’interruzione del rapporto, l’uomo avrebbe anche inviato delle foto alla ex fidanzata che lo ritraevano con una pistola in mano, al fine di rendere più concrete le minacce di morte ed aveva diffuso il numero di cellulare della donna su volantini affissi alle pareti pubbliche riportanti annunci di pratiche sessuali che la donna sarebbe stata disponibile ad effettuare, tanto che la stessa aveva ricevuto delle telefonate in tal senso. Da qui la decisione della misura cautelare.