
La Squadra Mobile ha ripristinato la misura degli arresti domiciliari per l'uomo che si era reso responsabile di numerosi episodi di violenza. Anni e anni di maltrattamenti, durante la convivenza e anche dopo, nonostante l'intervento delle forze dell'ordine e della giustizia. La vittima è una leccese 50enne costretta a subire le vessazioni del compagno coetaneo: offese, anche rivolte in pubblico, atteggiamenti autoritari, violenze fisiche, fino all’ episodio più cruento, quando l’ex compagno, colpendola con una testata sulla fronte, le aveva procurato delle lesioni. Esasperata la donna aveva deciso di troncare la relazione ne erano seguite minacce di morte, estese anche al figlio dei due, in cinque distinti episodi tra marzo e settembre del 2014. L’uomo aveva continuato con il suo comportamento minaccioso pedinandola e tormentandola con telefonate quotidiane e messaggi, suonando al campanello di giorno e di notte, procurandole anche uno stato d’ansia permanente. Il 3 ottobre era stata infine emessa un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari. La misura fu successivamente sostituita con quella del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Tuttavia, il 3 settembre, il 23 settembre ed il 20 ottobre di quest’anno, la donna era stata costretta a rivolgersi di nuovo alla Polizia in quanto l’ex compagno, noncurante del divieto, aveva ripreso a pedinarla. Considerato l’elevato grado di pericolosità del soggetto, indifferente della misura limitativa imposta ed alla pendenza del processo, questa mattina la Squadra Mobile ha ripristinato gli arresti domiciliari.