
Preoccupazione per le condizioni di lavoro e sicurezza degli agenti penitenziari. L’intervento di Idv e Cgil. A poche ore dalla rocambolesca fuga dell’ergastolano Fabio Perrone, costato caro ad un agente penitenziario rimasto gravemente ferito, si solleva la preoccupazione e lo sdegno per le condizioni in cui sono costretti a lavorare gli agenti penitenziari. “La FP CGIL di Lecce esprime la propria grande solidarietà e vicinanza agli agenti di Polizia Penitenziaria rimasti coinvolti e feriti nel violento episodio svoltosi all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce e conclusosi con la fuga del detenuto che era stato accompagnato in ospedale per sottoporsi ad un esame medico” scrive il segretario generale Simone Longo. “Per le modalità dell’accaduto e la violenza di cui il detenuto si è mostrato capace l’episodio poteva avere conseguenze ancora più tragiche. Tale vicenda però è anche effetto e segnale delle condizioni in cui la Polizia Penitenziaria di Lecce è costretta ad operare oramai da lungo tempo, costantemente sotto organico rispetto agli innumerevoli servizi e attività che gli operatori sono chiamati a svolgere". "Anche questo è servizio pubblico e riguarda la sicurezza dell’intera comunità" aggiunge Longo "continuare a penalizzare e a tagliare sul settore della Sicurezza non risponde a nessuna logica di risparmio se si traduce in situazioni di rischio per la cittadinanza e gli stessi operatori della Polizia Penitenziaria, i quali quotidianamente affrontano situazioni di questo tipo, che diventano di pubblico dominio solo quando si trasformano in episodi di cronaca. Per questo la FP CGIL di Lecce non può che esprimere preoccupazione e indignazione, con il pressante invito alle istituzioni competenti di intervenire a supporto delle condizioni di lavoro in un settore così importante e delicato e di non lasciare soli i lavoratori di un Corpo di Polizia che tutti i giorni rischia in prima persona la propria vita”. Sulla stessa linea l’intervento di Ignazio Messina, segretario nazionale dell’IdV: “Ritengo che vadano garantiti e tutelati con maggiore efficacia gli agenti penitenziari. Il gravissimo fatto avvenuto nella mattinata di ieri, dell’agente colpito durante la fuga dell’ergastolano, dimostra il rischio corso quotidianamente. Lavoreremo, all’interno dell’alleanza di centrosinistra, affinché si possano stanziare maggiori risorse per i lavoratori e garantire più sicurezza, su questo tema occorre segnare subito un’inversione di tendenza e chiudere una volta per tutte la stagione dei tagli, della riduzione del personale e delle strutture. La sicurezza” conclude il leader di Idv “deve tornare ad essere un comparto strategico: i soldi ci sono e sono quelli confiscati alla mafia e depositati nel F.U.G.. Si faccia una vera lotta agli sprechi e nel contempo si aumentino le risorse per chi lavora: non bastano di certo pochi spiccioli per ‘rianimare’ un settore in sofferenza da troppo tempo”. Cgil e Italia dei Valori si uniscono al coro di coloro i quali richiedono dunque maggiori garanzie per un corpo di polizia alle prese da anni con una cronica carenza di personale, turni massacranti e condizioni di sicurezza discutibili. Già ieri, a poche pre da quanto accaduto all'ospedale di Lecce, Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp, Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria, si era così espresso: "Un episodio gravissimo, frutto di disinteresse, di disorganizzazione e di trascuratezza istituzionale e per il quale il ministro della Giustizia Andrea Orlando dovrebbe dimettersi.