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Fondazione Ico “Tito Schipa", l’orchestra chiede le dimissioni del presidente Gabellone

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Leccesette
Il consiglio di amministrazione e il direttore amministrativo sono ritenuti responsabili della fine dell’orchestra.  Immediate dimissioni di Antonio Gabellone dalla carica di Presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Ico “Tito Schipa, di tutto il Cda e del direttore amministrativo. A richiederlo i professori dell’orchestra “ritenendoli responsabili della prossima ingloriosa fine cui è destinata l’istituzione concertistica che per lunghi anni è stata vanto della città, del territorio salentino e dell’intera Puglia, se non metteranno in atto immediati provvedimenti”. Ad Antonio Gabellone, tra le tante cose, si contesta l’immobilismo rispetto alle richieste fatte dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e “rispetto alla superficialità, riconducibile ad atti e procedure verso il MIBACT, che ha visto negare alla Fondazione l’accesso ai finanziamenti ministeriali attraverso i quali l’ICO avrebbe tratto le indispensabili risorse finanziarie per continuare a svolgere già oggi la sua attività. Dinanzi alla revoca di un contributo così cospicuo, vitale e assolutamente necessario alla sopravvivenza artistica dell’istituzione sinfonica, determinato dall’intempestività con cui sono stati avviati i licenziamenti degli orchestrali, qualsiasi amministratore avrebbe dovuto avere la sensibilità di adottare atti consequenziali, e fare un passo indietro presentando le dimissioni. Invece il Presidente della Fondazione, mittente e sottoscrittore di quelle lettere di licenziamento, causa ed effetto della revoca dei finanziamenti ministeriali, è ancora saldamente alla guida dell’ente, ben determinato a rallentare, se non a sabotare, anche il più piccolo tentativo di salvataggio. Antonio Gabellone e tutto il Cda inoltre sono ritenuti responsabili anche delle dimissioni presentate dal maestro Ivan Fedele, direttore artistico dell’Orchestra: “Il maestro Fedele non ha esitato a spendere la sua reputazione e fama internazionale per programmare la chiusura della stagione sinfonica 2015, obiettivo che avrebbe consentito, forse, di conseguire uno dei requisiti per accedere ancora alla ripartizione del prossimo FUS. Ora quel traguardo è in pratica irraggiungibile ed anche i prossimi fondi ministeriali sono irrimediabilmente compromessi”. Seguono le firme dei professori.

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