Due note del Servizio Ecologia della Regione frenano la società che aveva annunciato l’inizio dei lavori il prossimo 2 novembre. Alla base degli avvisi il fatto che non sia stato ancora depositato il progetto esecutivo. Due note del Servizio Ecologia della Regione Puglia frenano Tap: “Il cantiere del gasdotto non potrà partire il prossimo 2 novembre”. All’origine di questa presa di posizione c’è un fatto decisivo, ovvero che gli attori interessati non avrebbero ancora depositato il progetto esecutivo, tassello fondamentale nei passaggi burocratici. Se, quindi, Tap ha annunciato l’inizio dei propri lavori il prossimo 2 novembre, una brusca frenata arriva dalla Regione Puglia con la diffida a procedere, datata 16 ottobre. Gli avvisi regionali partono da una sollecitazione del ministero dell’Ambiente e si basano sulla premessa che senza progetto esecutivo non sia possibile verificare l’adeguamento alle prescrizioni. Dopo l’autorizzazione unica rilasciata dal ministero dello Sviluppo Economico, che disponeva l'avvio dei lavori entro il 16 maggio 2016, Tap aveva ottenuto il via libera alla suddivisione in lotti nella procedura di verifica della prescrizione, che impone il ripristino dei muretti a secco nel percorso del progetto nel giro di 8 chilometri dal punto di approdo al terminale di ricezione. Una modalità per tentare di risparmiare tempo, considerato che il cantiere dovrebbe partire in primavera e concludere i lavori solo nel 2019. Secondo i tecnici baresi, però, parcellizzando la visione dell’opera “diventerebbe difficile operare eventuali correzione a valle”, ovvero si correrebbe il rischio di rispondere ad alcune prescrizioni con modalità che potrebbero inficiarne altre. A questo, c’è da aggiungere la questione dei terreni di Melendugno, che rientrano nel catasto degli incendi e dunque sono sottoposti a “divieto assoluto di realizzazione di strutture e infrastrutture fino al 2021”.