
Il comparto idruntino, costretto ad attendere un altro mese per le decisioni della Commissione europea, che vuole garanzie dall’autorità per la sicurezza alimentare. Un altro mese di attesa che rischia di mettere a terra il settore. Nulla da fare per il settore del vivaismo viticolo di Otranto: da Bruxelles si va avanti sulla linea prefissata dalla Commissione europea, che non scioglierà le riserve sulla vite, sbloccandone la vendita, finché l’Efsa, l’autorità per la sicurezza alimenterà non esprimerà il proprio parere. Un mese di attesa che rischia di dare il colpo di grazia al comparto, piegato già nei scorsi mesi dopo il coinvolgimento nell’allarme xylella. Nonostante, dunque, le rassicurazioni scientifiche che hanno dimostrato come la vite non sia intaccata dal batterio che sta colpendo gli ulivi, resta l’embargo e l’Europa continua a volerci vedere chiaro. Una doccia fredda che l’assessore Leonardo Di Gioia cerca di attutire sottolineando “l’apprezzamento da parte dell’Ue sull’avvio delle attività di contenimento della Xylella fastidiosa, attuato dal Commissario delegato Silletti”, cosa che “ci fa ben sperare circa la possibilità di una modifica della Decisione comunitaria 789 che contempla la vite suscettibile all’infezione batterica del fitopatogeno, nonostante un’evidenza scientifica che dimostra il contrario”. Per l’europarlamentare magliese, Raffaele Fitto, però, il problema mette in evidenza i ritardi della Regione Puglia, che comporterà anche il rischio di una procedura di infrazione contro lo Stato italiano.