
Una recente sentenza del Tribunale di Lecce ha sancito la liceità del comportamento di Aqp nella controversia con un cittadino di Squinzano, gravato da una situazione debitoria. Una recente sentenza del Tribunale di Lecce ha sancito la correttezza dell’operato di Acquedotto Pugliese SpA, relativamente alla sospensione del servizio idrico operata nei confronti di un utente di Squinzano, gravato da una notevole situazione debitoria verso la Società di via Cognetti. I fatti risalgono a qualche mese addietro, quando a seguito delle rituali missive di messa in mora e sollecito e, infine, del formale avviso di sospensione dell’erogazione idrica, in assenza di alcun riscontro da parte del destinatario, l’Aqp SpA, attraverso i propri uffici operativi della Macro Area Territoriale di Lecce, si vide costretta ad attivare la procedura prevista nei casi di mancata corresponsione di importi dovuti da parte di clienti morosi. Il cliente, nell’occasione, ritenne tuttavia di essere stato privato arbitrariamente di un servizio essenziale, qual è appunto l’utilizzo dell’acqua pubblica, decidendo di fare ricorso d’urgenza all’autorità giudiziaria, invocando il ripristino immediato della fornitura idrica, così come previsto dall’art. 700 del codice di procedura civile. La sentenza emessa dal Tribunale di Lecce rimarca la liceità delle attività intraprese dall’Acquedotto Pugliese, a tutela e garanzia del diritto-dovere di garantire ai propri clienti l’utilizzo di acqua potabile, e stigmatizzando il comportamento della controparte, tanto più per non essersi avvalsa della facoltà di richiedere all’Aqp SpA una rateizzazione delle somme dovute unitamente ad un bonus idrico, come previsto per le fasce più disagiate della popolazione. Il cliente è stato condannato al pagamento delle spese di lite, quantificate in € 600,00, oltre le spese accessorie.