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Lettera aperta alla città e alle istituzioni delle 12 associazioni impegnate nel progetto di rigenerazione urbana: “I fondi stanziati dalla Regione sono anche troppi. Sperimentiamo una modalità nuova, etica, sostenibile di intervento negli spazi pubblici”. I fondi per salvare l'ex Galateo ci sono, e sono anche troppi. Quel che manca, sembrerebbe, è un'idea progettuale che salvi il luogo a partire dalle risorse già attive sul territorio. Dal coro unanime delle lamentele per l'assenza di risorse, si alza adesso la voce in controtendenza delle 12 associazioni che hanno messo in pratica e sperimentato il progetto di rigenerazione del quartiere Leuca. A pochi giorni dall'incendio doloso che ha distrutto parte dell'edificio abbandonato dell'ex Galateo a Lecce, arriva la lettera aperta alla città e alle istituzioni a firma del Lua, capofila del progetto Assessorato alle piccole cose. Salvare l'ex Galateo non solo dunque è necessario, ma sarebbe anche possibile cambiando il punto di vista e adottando le buone prassi dei microprogetti . “Gli spazi pubblici abbandonati sono luoghi non sicuri, rischiosi per l’incolumità delle persone e sempre e comunque un’occasione mancata per le città. Sono gli spazi della comunità, sono luoghi che forniscono servizi, regalano spazi verdi gratuiti, che accolgono, istruiscono, tutelano, divertono. Quando questi spazi vengono abbandonati e lasciati nel degrado tutta la comunità si impoverisce” scrivono. “L’abbandono è un segnale di assenza di visioni più che di scarsità di risorse economiche ed è proprio partendo da questo principio che 12 associazioni hanno messo in pratica e sperimentato con il progetto di rigenerazione del quartiere Leuca (idealmente proseguito nel coordinamento dell'Assessorato alle Piccole Cose) il desiderio di lavorare assieme, hanno già da qualche tempo proposto la loro visione sul futuro dell’ex Galateo”. Le associazioni si fanno avanti dunque per tentare di scrivere la parola fine su una storia di anni e anni di degrado e abbandono, e per restituire alla città un luogo dall'immenso valore. “(...) In tempi di scarsità di risorse le idee e la passione hanno un valore inestimabile e questa ricchezza le associazioni possono, ancora una volta, metterla a servizio della città ed a disposizione dei decisori, della regione Puglia e del comune di Lecce. (…) Le associazioni che con piccoli budget hanno realizzati tanti progetti, minuscoli ma in rete e quindi potenziati nell’efficacia e nelle ricadute reali, hanno accumulato competenze e saperi sufficienti per poter raccogliere la sfida che il degrado in cui versa la struttura dell’ex Galateo ed i rischi che la stessa corre, pone alla città”. I fondi, 1milione200mila euro, stanziati dalla Regione sarebbero dunque una cifra esagerata perchè, come spiegano ancora, “il parco deve sì essere messo in sicurezza, ma non stravolto nella sua funzione ecologica, inestimabile per il quartiere. Il mantenimento di questa funzione ecologica e la possibilità di rendere il parco sicuro e fruibile alla città non richiedono cifre esagerate. Richiedono buoni progetti, che partano dal basso; richiedono modalità di realizzazione che assecondino e migliorino ciò che la natura ha mantenuto, che tengano conto della materia vivente con la quale ci si confronta e quindi possibilità di sperimentare, modificare, ascoltare, guardare, correggere. Un lavoro minuto e integrato, la somma di piccole azioni di manutenzione. Il contrario di ciò che un unico grande appalto potrebbe produrre. Un progetto che richiederebbe sicuramente meno denaro di quello stanziato per il recupero del parco e che consentirebbe, con le somme risparmiate, di cominciare a mettere in sicurezza e ad utilizzare almeno una parte dell’edificio”. Qui la lettera aperta integrale.
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Lettera aperta alla città e alle istituzioni delle 12 associazioni impegnate nel progetto di rigenerazione urbana: “I fondi stanziati dalla Regione sono anche troppi. Sperimentiamo una modalità nuova, etica, sostenibile di intervento negli spazi pubblici”. I fondi per salvare l'ex Galateo ci sono, e sono anche troppi. Quel che manca, sembrerebbe, è un'idea progettuale che salvi il luogo a partire dalle risorse già attive sul territorio. Dal coro unanime delle lamentele per l'assenza di risorse, si alza adesso la voce in controtendenza delle 12 associazioni che hanno messo in pratica e sperimentato il progetto di rigenerazione del quartiere Leuca. A pochi giorni dall'incendio doloso che ha distrutto parte dell'edificio abbandonato dell'ex Galateo a Lecce, arriva la lettera aperta alla città e alle istituzioni a firma del Lua, capofila del progetto Assessorato alle piccole cose. Salvare l'ex Galateo non solo dunque è necessario, ma sarebbe anche possibile cambiando il punto di vista e adottando le buone prassi dei microprogetti . “Gli spazi pubblici abbandonati sono luoghi non sicuri, rischiosi per l’incolumità delle persone e sempre e comunque un’occasione mancata per le città. Sono gli spazi della comunità, sono luoghi che forniscono servizi, regalano spazi verdi gratuiti, che accolgono, istruiscono, tutelano, divertono. Quando questi spazi vengono abbandonati e lasciati nel degrado tutta la comunità si impoverisce” scrivono. “L’abbandono è un segnale di assenza di visioni più che di scarsità di risorse economiche ed è proprio partendo da questo principio che 12 associazioni hanno messo in pratica e sperimentato con il progetto di rigenerazione del quartiere Leuca (idealmente proseguito nel coordinamento dell'Assessorato alle Piccole Cose) il desiderio di lavorare assieme, hanno già da qualche tempo proposto la loro visione sul futuro dell’ex Galateo”. Le associazioni si fanno avanti dunque per tentare di scrivere la parola fine su una storia di anni e anni di degrado e abbandono, e per restituire alla città un luogo dall'immenso valore. “(...) In tempi di scarsità di risorse le idee e la passione hanno un valore inestimabile e questa ricchezza le associazioni possono, ancora una volta, metterla a servizio della città ed a disposizione dei decisori, della regione Puglia e del comune di Lecce. (…) Le associazioni che con piccoli budget hanno realizzati tanti progetti, minuscoli ma in rete e quindi potenziati nell’efficacia e nelle ricadute reali, hanno accumulato competenze e saperi sufficienti per poter raccogliere la sfida che il degrado in cui versa la struttura dell’ex Galateo ed i rischi che la stessa corre, pone alla città”. I fondi, 1milione200mila euro, stanziati dalla Regione sarebbero dunque una cifra esagerata perchè, come spiegano ancora, “il parco deve sì essere messo in sicurezza, ma non stravolto nella sua funzione ecologica, inestimabile per il quartiere. Il mantenimento di questa funzione ecologica e la possibilità di rendere il parco sicuro e fruibile alla città non richiedono cifre esagerate. Richiedono buoni progetti, che partano dal basso; richiedono modalità di realizzazione che assecondino e migliorino ciò che la natura ha mantenuto, che tengano conto della materia vivente con la quale ci si confronta e quindi possibilità di sperimentare, modificare, ascoltare, guardare, correggere. Un lavoro minuto e integrato, la somma di piccole azioni di manutenzione. Il contrario di ciò che un unico grande appalto potrebbe produrre. Un progetto che richiederebbe sicuramente meno denaro di quello stanziato per il recupero del parco e che consentirebbe, con le somme risparmiate, di cominciare a mettere in sicurezza e ad utilizzare almeno una parte dell’edificio”. Qui la lettera aperta integrale.