Oggi conferenza stampa del candidato Udc dopo il mancato appoggio di Forza Italia e l'esclusione della lista. “Un piano architettato nei minimi dettagli, una vera e propria pugnalata alle spalle”. Flavio Maglio accusa gli ex alleati di Forza Italia e ricostruisce dal suo punto di vista le dinamiche che lo hanno estromesso dalla corsa a sindaco di Nardò dopo quattro mesi di campagna elettorale. In una conferenza stampa al fianco del segretario regionale Udc Salvatore Ruggeri, Maglio si toglie più di qualche sassolino dalla scarpa nei confronti della coordinatrice di Fi Paola Mita e di Marcello Risi. Sulla scelta della prima di rinunciare al simbolo forzista e sostenere la coalizione di Pippi Mellone parla di una scelta dettata dalla “paura” dopo la notizia di una “lista bicicletta” Nuovo Corso e Fratelli d'Italia. Una decisione maturata all'oscuro del candidato sindaco sostenuto fino a giovedì scorso: “la lista Forza Nardò era stata depositata già il 21 aprile ma il dialogo con Totò Ruggeri e l'Udc è andato avanti”. Anche Risi si era fatto avanti con lo stesso segretario per stringere un'alleanza – con l'interessamento di Emiliano e Abaterusso - ma poi “ha fatto un clamoroso passo indietro quando ha dovuto cedere ai ricatti dei suoi e in particolare di Giovanni Siciliano”. Un hashtag riassumerebbe il comportamento di Forza Italia e Risi: “vergogna”. Non è cosi per Salvatore Donadei che ha rinunciato alla corsa e per Fratelli d'Italia che ha seguito la linea nazionale appoggiando Vaglio. Quello che è accaduto, compresa l'esclusione della lista decisa dalla commissione elettorale, non ha scoraggiato Maglio: li avvocati dello studio Sticchi Damiani hanno depositato risorso presso il TAR ritenendo che le carenze formali siano ampiamente superabili.