
La decisione è arrivata dal gip Giovanni Gallo: l’accusa ipotizzava lottizzazione abusiva e distruzione e deturpamento delle bellezze naturali. Nessun abuso nella baia di Porto Miggiano. Lo ha deciso il gip Giovanni Gallo archiviando la posizione di tre indagati: Salvatore Bleve, dirigente all’epoca dell’Ufficio tecnico comunale di Santa Cesarea, Daniele Serio, direttore dei lavori e Maria Grazia Doriana, titolare della ditta che aveva iniziato le opere. Secondo il pubblico ministero Antonio Negro e l’aggiunto Elsa Valeria Mignone c’erano gli estremi per i reati di lottizzazione abusiva e distruzione e deturpamento delle bellezze naturali. L’indagine, avviata 4 anni fa, era partita dai lavori di consolidamento del costone, con la realizzazione di una banchina per i villeggianti, finanziati con tre milioni di euro dal Cipe. Gli interventi però, secondo gli inquirenti, avrebbero danneggiato la baia, rimasta sotto sequestro fino ad oggi.