E' ora di una grande sfida attesa da tempo, il Big Match è alle porte. Benevento-Lecce, ormai ci siamo. Dopo giorni, settimane, mesi di trepida attesa, dipolemiche infinite, di sfide a distanza sui terreni di gioco, ma anche e soprattutto nelle rispettive sale stampa, è arrivato il momento fatidico in cui a parlare sarà solo il campo. Certo i salentini sarebbero voluti arrivare in modo diverso alla gara di sabato prossimo, quando battaglieranno in un “Vigorito” vestito per una festa che nella città situata ai piedi del Matese è attesa da decenni. La vittoria di misura sulla Paganese è infatti servita ai ragazzi di Braglia per ritrovare vittoria e secondo posto ma, vista la concomitante ed eguale nelle proporzioni vittoria delBenevento in casa del Martina, non è stata sufficiente a riaprire completamente il discorso-primo posto. Certo, la matematica dice che nulla è impossibile e che un piccolo spiraglio c’è, ma la vetta è obbiettivamente pressoché blindata dai sanniti, i quali calendario alla mano possono solo perdere da soli un torneo che, nell’ultimo mese, li ha visti protagonisti indiscussi almeno per continuità, se non per una qualità non inferiore né superiore a compagini come Lecce o Foggia. La classifica dice dunque che lo scontro diretto di sabato assumerà molto più probabilmente i connotati del perfetto lieto fine per il campionato sannita o, in caso di successo ospite, della festa mancata, più che di un clamoroso colpo di scena che possa riaprire completamente i giochi. La speranza in casa leccese va coltivata fino in fondo, ed è giusto ambire al primo posto finché ce ne sarà la possibilità, ma ad oggi l’obiettivo concreto di Papini e compagni è quello di garantirsi il miglior piazzamento possibile nella griglia deiplay-off. Due vittorie nei prossimi due incontri assicurerebbero al Lecce il primo posto nella speciale classifica riguardante le partecipanti agli spareggi-promozione, ed è questo il motivo principale per cui espugnare il terreno di gioco della capolista avrebbe un valore altissimo al di là delle risicate speranze di vittoria del girone. Sognare non è vietato, anzi, ma l’undici di Braglia non può più permettersi distrazioni.