
L'allarme della Coldiretti che chiede un intervento della Regione Puglia per favorire la vendita di prodotti locali. L'agricoltura pugliese soffre e, soprattutto, l'ortofrutticoltura, uno dei settori chiave dell’agricoltura pugliese, con un valore nel 2015 di oltre un miliardo di euro di Produzione Lorda Vendibile. L'allarme arriva da Coldiretti Puglia che ha donato le verdure di stagione ai consiglieri regionali, agli assessori e ai Presidenti di Consiglio e Giunta, Loizzo ed Emiliano, per manifestare lo stato di disagio che gli agricoltori vivono in campagna e chiedere interventi di sostegno al settore attraverso campagne di comunicazione sulla sana e corretta alimentazione a base di prodotti ortofrutticoli pugliesi e favorendo la vendita nelle strutture della distribuzione organizzata. “Assistiamo al crollo del 60 per cento dei prezzi delle verdure nei campi – dichiara Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - chiediamo al Governo della Regione Puglia di avviare iniziative di sostegno con gli ipermercati e di dare corpo e sostanza alla legge che già nel 2008 aveva previsto l’obbligo dell’utilizzo nelle mense pubbliche, tramite previsione nei relativi bandi, di prodotti agricoli di origine regionale in misura non inferiore al 50%, il coinvolgimento diretto delle grandi e medie strutture di vendita che operano sul territorio regionale, anche tramite realizzazione di spazi espositivi in esclusiva, oltre all’utilizzo delle imprese esercenti attività di ristorazione o di vendita al pubblico attraverso il loro inserimento in campagne regionali di immagine, nonché disposizioni in materia di vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli e di controlli”. Il 56 per cento delle famiglie pugliesi ha ridotto gli sprechi facendo la spesa in modo più oculato magari direttamente dal produttore con l’acquisto di cibi più freschi che durano di più, il 34 per cento ha ridotto le dosi acquistate, il 27 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18 per cento prestando più attenzione alla data di scadenza. “Probabilmente non è ipotizzabile una legge che obblighi gli ipermercati – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - a vendere prodotti locali, è invece praticabile l’ipotesi di preferire, nel rilascio delle autorizzazioni, quelle strutture che nella loro organizzazione commerciale e, quindi, nel loro regolamento societario dimostrano di saper valorizzare i prodotti legati al territorio. In una regione come la nostra che ha la leadership nella produzione di ortofrutta bisogna assicurare la disponibilità ai consumatori di produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono freschezza e genuinità uniche”. In Puglia arrivano carciofi dall’Egitto, angurie dalla Grecia, pomodori dal Marocco, passata di pomodoro dalla Cina, ciliegie dalla Turchia e una volta entrati diventano ‘made in Italy’. Bisogna mettere in campo ogni strumento utile ad impedire che prodotti di dubbia provenienza vengano spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono e la cui commercializzazione arreca danno all’economia regionale, mina il reddito delle imprese agricole e si traduce in una truffa per i consumatori, ignari di quello che acquistano e mangiano. L’aumento dei prezzi dal campo alla tavola è favorito dalla mancanza di trasparenza nel commercio al dettaglio dove non viene rispettato l’obbligo di esporre sui cartellini, oltre al prezzo, l’origine, la varietà e la qualità della frutta e verdura in vendita previsto dalla legge per consentire ai consumatori di fare confronti omogenei e di scegliere i prodotti più convenienti. E’ stringente la necessità di chiudere la porta alle speculazioni con l’applicazione del decreto legislativo 306/02 che inasprisce le sanzioni per chi non rispetta le norme dell’Unione Europea".