
A Campi discussione in Consiglio per l'ampliamento del cineteatro Excelsior. Voto contrario della consigliera Palmariggi: “A disposizione del territorio, altrimenti resta una cattedrale nel deserto”. Scontro in consiglio comunale, a Campi Salentina, per l'ampliamento del cineteatro Excelsior, approvato lo scorso 24 settembre. Oggetto del contendere, il regolamento di gestione. Un voto contrario al progetto definitivo è arrivato infatti dalla consigliera di minoranza, lista “Grande campi”, Laura Palmariggi, che aveva proposto un rigido regolamento per impedire che la struttura si trasformasse in un contenitore di eventi slegati dalle reali necessità del territorio. “Per evitare che il cineteatro diventi una cattedrale nel deserto, come tante altre già presenti nel Salento, e così come tanti altri contenitori in dotazione presso questo comune, la mia proposta è stata quella di approvare un regolamento che stabilisca le modalità d'uso tenendo conto del piccolo bacino di utenza di questo comune, senza progetti faraonici che poi non si realizzeranno mai” spiega Palmariggi. L'idea, dunque, continua, era “costituire una commissione con l'apporto della maggioranza e della minoranza che emani bandi e si rivolga agli enti del territorio per proporre delle idee volte al miglior utilizzo della struttura. Mi si potrà obiettare che il regolamento è in cantiere, ma io non parlo dei regolamenti preconfezionati da ditte specializzate, ma di un regolamento che tenga conto delle esigenze del territorio, del contesto socio culturale e del bacino di utenza, in modo da far emergere la voce del nostro territorio ascoltando tutte le realtà associative presenti. Altra mia proposta è stata quella di cercare una collaborazione con il Conservatorio Tito Schipa di Lecce, che attualmente per la lunga durata dei lavori di ristrutturazione e adeguamento a norma non può essere utilizzato sia per fini didattici sia come location della Fondazione Ico Tito Schipa. La struttura di Campi si presterebbe appieno per le finalità progettate”. “Per rilanciare il teatro” conclude “occorre certamente programmare eventi di levatura nazionale ma occorre altresì mettere la struttura a disposizione delle realtà del territorio in modo da favorire la crescita e l'integrazione con organizzazioni più prestigiose. Considerato che le mie richieste non sono state soddisfatte il mio voto è stato contrario”.