
Gli affiliati del clan in attesa di processo vorrebbero essere trasferiti nel carcere di Lecce. Alcuni detenuti della Scu richiusi nel carcere di Taranto hanno dato vita ad alcune azioni di protesta per chiedere di essere trasferiti nella casa circondariale di Lecce. Il culmine è stato il giorno di Pasqua quando alcuni detenuti della sezione di alta sicurezza si sono alzati durante la visita dell'arcivescovo di Taranto che si stava preparando a celebrare la messa. I detenuti si sono giustificati dicendo che si erano stancati di aspettare monsignor Santoro e la direttrice Baldassarri che lo accompagnava ma il gesto è stato interpretato n un altro modo. Le azioni dimostrative sono, infatti, continuate: giovedì scorso gli affiliati della sezione C che ospita gli affiliati della Scu si sono rifiutati di rientrare in cella dopo l'ora d'aria e hanno coinvolto nella protesta tutti gli altri detenuti del carcere che per protesta hanno iniziato a sbattere le stoviglie sulle sbarre. Per alcuni di loro sono scattate delle sanzioni: isolamento e divieto di usufruire dell'ora d'aria. All'origine dei malumori c'è la richiesta di essere trasferiti al carcere di Lecce in attesa dello svolgimento del processo. Una richiesta inaccettabile per problemi registrati in passato a Borgo San Nicola.