
Ennesima storia di violenza nel Salento, con protagonista una 34enne vittima per anni dei soprusi del marito, assieme al figlio avuto da una precedente relazione. Ieri sera, l’episodio che ha portato all’arresto dell’uomo. Picchiata e offesa per anni dal marito: un “calvario” privato che una donna salentina, nella serata di ieri, è riuscita ad interrompere rivolgendosi alla polizia e chiedendo soccorso. Tutto era cominciato, in tarda serata, con una disperata richiesta di aiuto telefonica, bruscamente interrotta, e con una seconda comunicazione avvenuta circa mezz’ora dopo: a chiamare era sempre la stessa donna, una 34enne leccese, in stato di agitazione e in compagnia di un ragazzino di 12 anni, in lacrime. La prima chiamata era stata interrotta proprio dal marito che aveva rotto il telefono con cui la donna aveva digitato il 113, mentre la seconda era avvenuta in strada, dopo essere a scappare di casa visto che il marito, ubriaco, aveva intenzione di picchiarla. Raggiunta da una volante, la donna ha raccontato dell’ennesima lite violenta con il marito, che si era allontanato da poco a bordo della sua autovettura una Alfa romeo 156, e di come avesse cercato di chiedere aiuto prima che il marito rompesse il suo telefonino. Vedendo che la lite stava degenerando, era scappata spaventata e decisa a recarsi in Questura. In strada, una donna l’aveva vista piangere, si era fermata, offrendole di accompagnarla a bordo della sua auto. Veniva inviata contemporaneamente un’altra volante presso al residenza della donna, dove effettivamente dopo alcuni minuti sopraggiungeva il marito, un uomo 43enne in evidente stato di ebbrezza alcolica in compagnia dell’altro figlio della coppia, di 3 anni, che a suo dire, era rimasto in macchina addormentandosi durante la lite fra i due genitori e dichiarando anche in presenza dei poliziotti di avere intenzione di partire per Milano insieme al piccolo. Con entrambi i coniugi presenti, i poliziotti entravano all’interno dell’abitazione, dove veniva trovato il telefonino rotto con cui la donna aveva chiamato il 113. In sede di denuncia, la donna ha raccontato dei quotidiani maltrattamenti subiti da lei e dall’altro figlio 12enne, nato da una precedente relazione. Una convivenza diventata intollerabile per tutto il nucleo familiare. I rapporti tra i due si erano già inclinati dopo la nascita del secondo figlio, ma lei non aveva lasciato il marito per il bene di quest’ultimo, subendo ogni tipo di sopruso e violenza, soprattutto a causa dell’alcolismo cui era soggetto il marito. Vittima delle violenze era anche l’altro figlio 12enne che veniva continuamente offeso e percosso. Quando il marito la sera tornava ubriaco la moglie aveva l’abitudine di uscire ed aspettare fuori dalla porta che gli fosse passato l’effetto dell’alcol per evitare di sottoporre anche i figli ai litigi ed alle violenze: in qualche occasione ha portato con sé i figli fuori dall’abitazione per timore che anch’essi venissero picchiati. Più volte anche in passato aveva richiesto l’intervento della Polizia e già in un’altra occasione aveva trovato il coraggio di denunciare i fatti, ma subito dopo, per effetto delle minacce del marito, aveva ritirato ogni accusa. Quella sera, di fronte all’ennesimo litigio, il figlio più grande si era messo a piangere ed era scappato in bicicletta. Come faceva di solito, la donna si era vestita per uscire ed aspettare fuori casa, ma era stata bloccata dal marito che l’aveva scaraventata per terra. Approfittando di un momento di distrazione del marito, la donna era, però, riuscita ad allontanarsi per chiedere aiuto, invano, dal momento che l’uomo le aveva sottratto il telefono. A quel punto la donna usciva in strada, seguita dal marito che in auto portava il figlio più piccolo. Sceso furiosamente dall’auto, l’aveva strattonata per farla entrare in macchina, ma una passante, assistendo alla scena, l’aveva fatta salire a bordo della sua vettura, per accompagnarla in Questura dove sopraggiungeva anche l’aggressore. Da successivi accertamenti si verificava che la donna aveva in passato sporto altre due denunce contro il marito, nel 2010 e nel 2015, di cui l’ultima era stata ritirata. Per quanto accaduto il marito della signora veniva tratto in arresto per maltrattamenti verso i familiari.