
La giovane leccese, arrestata a maggio per omicidio, è accusata di tentata estorsione e lesioni gravi nei confronti della madre. E’ di nuovo in arresto Valentina Piccinonno, la leccese coinvolta nell’omicidio di Salvatore Maggi nel giugno scorso e nel rapimento di una minorenne bulgara avvenuto a Monteroni esattamente un anno prima. Questa volta le manette ai polsi della 29enne sono scattate per aver picchiato selvaggiamente la madre. L’allarme è scattato quando qualcuno ha udito delle urla provenire dalla casa della donna e ha chiamato il 113. Le Volanti della Questura, giunte sul posto, hanno notato la signora cinquantenne seduta per terra con evidente ferite e il volto tumefatto. Agli agenti ha raccontato di essere stata aggredita poco prima dalla figlia che, rincasata verso le 19, le aveva chiesto dei soldi per acquistare degli alcolici. Di fronte al rifiuto della madre, la figlia le ha sferrato ripetutamente calci, pugni e morsi e minacciandola anche di morte Non solo: afferrata la madre per i capelli, l’ha trascinata lungo il corridoio per poi giungere nella propria stanza da letto dove l’ha colpita von violenza sul volto con un posacenere in ceramica. La donna, incapace di reagire in quanto già in precarie condizioni di salute ha cercato di raggiungere la cucina per prendere il proprio telefono cellulare e chiedere aiuto alla Polizia, ma la figlia glielo ha strappato di mano. A quel punto è uscita da casa per chiedere aiuto ai vicini. L’ambulanza del 118 ha trasportato la donna presso il Vito Fazzi: è stata dimessa con una prognosi di 15 giorni per contusioni in sedi multiple e inflazione delle ossa nasali. Al termine degli accertamenti Valentina Piccinonno veniva tratta in arresto per tentata estorsione e lesioni gravi.