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Anac e sprechi nel sistema rifiuti, Stefàno: “Nessun riferimento specifico all’Aro 9”

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Il presidente dell’ambito territoriale ottimale difende il proprio operato e sottolinea che le linee della delibera di Cantone siano rivolte a tutto il sistema pugliese. “Nessun giudizio di merito sugli atti dell’Aro 9 nella delibera dell’Anac”: è questo il parere del presidente dell’ambito territoriale ottimale, Gianni Stefàno, che interviene sulle osservazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione che aveva bacchettato il sistema della raccolta dei rifiuti sul territorio. Stefàno precisa che in questi giorni c’è stato chi abbia voluto far passare il messaggio che la stessa delibera Anac sia stata adottata con specifico riferimento all'Aro n. 9/LE (Casarano, Matino, Miggiano, Parabita, Ruffano, Specchia). “In realtà – spiega -, basta leggere la suddetta delibera, per rilevare che l'Anac  non esprime alcun giudizio di merito né di legittimità sulla revoca del Piano d’Ambito e della gara di appalto in esecuzione del predetto Piano per l'Aro n. 9/Le. I riferimenti all'Aro 9/Le rilevabili  in delibera sono il riscontro alle tante note ( non solo dell'Aro 9/Le ) ricevute dall’Anac, e sono indicate come esempio di alcune criticità del sistema complessivo in Puglia”. “L’Anac, infatti – prosegue - ripercorre le fonti dalle quali ha tratto gli elementi conoscitivi delle vicende relative agli Aro pugliesi, tra cui anche l’Aro 9, fonti che per la maggior parte attengono a segnalazioni provenienti da una società operante nel settore rifiuti che lamentava presumibilmente la violazione delle norme sulla libera concorrenza. Ripercorrendo le fonti citate nella delibera, le considerazioni espresse dall’Autorità sono rivolte alla tempistica lunga di conclusione dei procedimenti di affidamento del servizio ed alle conflittualità interne alle Autorità d’Ambito, considerazioni riferite a tutti gli Aro pugliesi”. Per Stefàno, pertanto, l’intervento dell’Anac mirerebbe a consentire il più celere superamento della fase transitoria, pervenendo all’affidamento del servizio al gestore unico a seguito di gara pubblica.  “Ma ribadisco – evidenzia - non si riscontrano giudizi di merito particolari sugli atti dell’Aro 9/Le”. “Accogliamo e saremo attenti alle considerazioni e agli indirizzi espressi dall'Anac con la delibera 215/2016 – conclude -, ma allo stesso tempo confermo la correttezza del nostro operato. Abbiamo sempre agito per tutelare gli interessi dei nostri concittadini e continueremo a farlo, andare avanti con la vecchia gara avrebbe significato costi non determinati e non determinabili a carico degli stessi e servizi non rispondenti alle esigenze delle nostre comunità”. 

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