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Ancora volantini contro Simona Manca, parlamentari chiedono incontro al Prefetto

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Leccesette
L’assessore provinciale ha stigmatizzato l’accaduto con un post su Facebook. Nuovi manifestini contro Simona Manca. Al centro della vignetta, la costituzione di parte civile dell’assessore provinciale contro nove persone accusate di diffamazione per una caso analogo che coinvolgeva anche Erio Congedo e Casapound. Nel volantino, Simona Manca si rivolge a se stessa consegnando un assegno: “L’assessore Simona Manca si costituisce parte civile contro nove anarchici e antifascisti, accusandoli di averla definita “fascista”. Afferma che donerà il denaro in beneficenza”, si legge. Nel fumetto delle due protagoniste c’è però un’avvertenza: “Nel nuovo ospedale psichiatrico che sponsorizzi, non dovrai curare mocciosi negri, ebrei, handicappati”. Una rappresentazione che l’assessore provinciale ha subito stigmatizzato: “Oggi, mentre tutti eravamo in lacrime per i terribili fatti di Bruxelles, qualcuno, che evidentemente vive fuori dal mondo, si preoccupava di affiggere per le vie del centro storico di Lecce questo volantino. Agli amici del gentile pensiero dico: lotterò con tutte le mie forze, e nonostante i vostri atti incivili, affinché' prevalgano i principi ai quali da sempre dedico la mia vita: il principio di legalità e il rispetto delle istituzioni. So che sono proprio i due principi che voi aborrite, ma non sarà un fumetto a farmi cambiare idea. E se il risarcimento danni a cui verrete condannati salverà la vita di qualche "moccioso", persino gli atti incivili di voi perditempo figli di papà, che credete di fare lotta politica con il portafogli pieno e con la mamma che vi sistema le coperte, sarà servito a qualcosa”. Immediate le prese di posizione dei parlamentari Marti, Palese e Bruni che hanno chiesto un incontro con il Prefetto. “È chiaro che è sufficiente un semplice volantino appeso per le strade della città, a scatenare l'indignazione generale. Se l'obiettivo del "fantomatico artista" voleva essere quello di suscitare l'ilarità generale, non è riuscito colpire nel segno. Si tratta di un gesto vile e irrispettoso nei confronti di un rappresentante istituzionale della Provincia, che dimostra quanta poca voglia ci sia di confrontarsi in maniera propositiva da parte di chi non ha evidentemente gli strumenti per farlo. Senza scendere nel particolare dei contenuti, indefinibili nella forma e nella sostanza, tengo a sottolineare che nascondersi dietro a una vignetta è sinonimo di pochezza, culturale e personale. All'amica Simona la solidarietà, per essere stata vittima ancora una volta dell'ignoranza di qualcuno. Perché si ponga fine ad azioni offensive di questo tipo, insieme ai colleghi Rocco Palese e Francesco Bruni, abbiamo ritenuto di chiedere al Prefetto di Lecce un incontro urgente”.

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