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Barba dice no a Perruccio e rientra in Forza Italia: “Hanno deciso in una riunione di condominio”

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L’ex senatore lascia Fitto e attacca il coordinatore provinciale Antonio Gabellone.  Hanno deciso senza consultarlo e lui ha fatto saltare il banco. Vincenzo Barba, in meno di 24 ore, ha messo in crisi la candidatura di Giuseppe Perruccio nata dalla coalizione composta dai fittiani (Marti e Frasca), da Forza Italia, Noi Con Salvini, e dalle civiche Gallipoli Vogliamo e Crescere Insieme. Barba ha quindi messo in crisi l’alleanza con Fitto, uscendo da CoR e rientrando in Forza Italia, attaccando il coordinatore provinciale Antonio Gabellone. “Perfino una riunione condominiale -scrive Barba- sarebbe stata più rappresentativa del famoso, famosissimo, tavolo politico varato per la scelta del candidato a sindaco di Gallipoli, al quale tavolo avete badato bene dall’invitarmi perché nella Città Bella, certamente, come è notorio, il dottor Marti e l’ingegner Frasca sono più operosi e più a contatto con i cittadini di quanto non potessi essere io. Giusto così! Pertanto, se come sembra il coordinatore provinciale di Cor tiene tanto a quell’accordo sottoscritto – che per noi difetta evidentemente di peso specifico, come capirebbe anche un neofita della politica – lo invitiamo a farne un bel quadro e ad appenderselo dietro alla sua scrivania. Noi – e perché no -  gli regaleremo una elegante cornice. Fa un certo effetto rendersi conto che chi parla di democrazia all’interno dei partiti, di rispetto delle personalità che si impegnano e delle sensibilità che tanto hanno dato, poi - a casa sua, sul suo territorio, dove evidentemente si sente più forte che a Roma - faccia esattamente il contrario ed affidi ad un direttorio composto da ben due persone le sorti di tanti militanti che negli anni hanno portato acqua al comune mulino. Pazienza, ce ne faremo una ragione, anche se immaginiamo che il modello comportamentale di Cor a Gallipoli sia un caso di scuola. Impossibile non pensare che lo stesso comportamento non si ripeterà a breve in tutte le altre città della provincia, mortificando l’attività di chi si è sempre impegnato a beneficio di qualcuno che ora si sente il padrone del partito. Se a tanti amici ciò va bene, che continuino pure e che lascino fare e disfare a Marti e Frasca, così …a loro piacimento, senza rispetto per le sorti di un gruppo che ci ha visti tutti sempre impegnati in prima linea. Altrimenti che si abbia uno scatto di orgoglio e di dignità e che si lascino queste persone al loro destino, fino a quando chi dovrà accorgersi di come sta finendo una storia gloriosa non se ne accorgerà. Ma per adesso evidentemente non se ne accorge”.

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