I turisti, che mentre erano in vacanza nel Salento sono stati colpiti da ictus, hanno trovato strutture di soccorso a livello internazionale: la Stroke unit del Fazzi si colloca, infatti, all’ottavo posto in Italia per il soccorso specifico. Svizzeri, inglesi, tedeschi e brasiliani colpiti da ictus nei villaggi turistici del Salento, rientrati nei loro paesi, hanno potuto riferire di aver trovato nel Leccese strutture di soccorso a livello internazionale. Sì, perché la Stroke unit del Vito Fazzi, con 99 trombolisi effettuate nel 2015 (la prima in Puglia) si colloca all’8° posto in Italia e si conferma in prima linea per il soccorso all’ictus. La rete dell’ictus della Asl di Lecce offre un’assistenza globale e segue le linee guida internazionali. La forte attrazione turistica in un territorio trans-frontaliero come il Salento ha consentito negli ultimi anni di migliorare i soccorsi ai pazienti colpiti da ictus. L’esperienza ha riguardato la diagnosi veloce e lo smistamento del 118 con rete dedicata. «Abbiamo pazienti che arrivano da noi non solo dal sud del mondo, ma anche dal nord – spiega il primario di neurologia del Fazzi Giorgio Trianni - Dalla Svizzera, dall’Austria, persone che abbiamo curato, hanno usufruito delle nostre strutture e poi sono state rimpatriate con elisoccorso. Chi è venuto al Victor Village di Ugento, per esempio e ha avuto un ictus – aggiunge con orgoglio Trianni – è stato bene accolto, curato secondo le linee guida internazionali e dimesso. Non abbiamo avuto alcun decesso e i pazienti stranieri hanno molto apprezzato il trattamento perché hanno trovato qui tutto quello che le norme prevedono». I pazienti del nord europa hanno trovato a Lecce le cure di cui avevano bisogno. «Hanno tutti alle spalle l’organizzazione di Europ assistance – spiega Trianni – E con i colleghi svizzeri, tedeschi e inglesi abbiamo espletato ogni formalità per riportarli sani e salvi a casa loro». I farmaci e i trattamenti sono gli stessi in tutti i Paesi. Quindi, chi viene a fare le vacanze a Lecce può stare certo che in caso di ictus riceverà il trattamento europeo adeguato. «Nella Stroke unit di Lecce (responsabile di dottore Leonardo Barbarini) non arrivano solo poveri disperati di passaggio – tiene a precisare il primario – ma gente che viene per le vacanze. A maggio, per esempio, tutta la zona alberghiera di Sirenuse e Baia Verde a Gallipoli e dintorni sarà piena di tedeschi che amano anticipare la stagione balneare». Il territorio salentino è vasto e di fronte alla globalizzazione, alla diversità della gente che si prevede che arriverà dal sud del mondo e dall’oriente, il dottore Trianni si farà trovare pronto per le emergenze. Nei giorni scorsi l’associazione Alice Onlus ha donato alla Stroke unit un televisore. «Lo scopo – ha detto il presidente Michele Bovino – è quello di migliorare la qualità di vita dei pazienti in cura». Fonte: Salute Salento.
I turisti, che mentre erano in vacanza nel Salento sono stati colpiti da ictus, hanno trovato strutture di soccorso a livello internazionale: la Stroke unit del Fazzi si colloca, infatti, all’ottavo posto in Italia per il soccorso specifico. Svizzeri, inglesi, tedeschi e brasiliani colpiti da ictus nei villaggi turistici del Salento, rientrati nei loro paesi, hanno potuto riferire di aver trovato nel Leccese strutture di soccorso a livello internazionale. Sì, perché la Stroke unit del Vito Fazzi, con 99 trombolisi effettuate nel 2015 (la prima in Puglia) si colloca all’8° posto in Italia e si conferma in prima linea per il soccorso all’ictus. La rete dell’ictus della Asl di Lecce offre un’assistenza globale e segue le linee guida internazionali. La forte attrazione turistica in un territorio trans-frontaliero come il Salento ha consentito negli ultimi anni di migliorare i soccorsi ai pazienti colpiti da ictus. L’esperienza ha riguardato la diagnosi veloce e lo smistamento del 118 con rete dedicata. «Abbiamo pazienti che arrivano da noi non solo dal sud del mondo, ma anche dal nord – spiega il primario di neurologia del Fazzi Giorgio Trianni - Dalla Svizzera, dall’Austria, persone che abbiamo curato, hanno usufruito delle nostre strutture e poi sono state rimpatriate con elisoccorso. Chi è venuto al Victor Village di Ugento, per esempio e ha avuto un ictus – aggiunge con orgoglio Trianni – è stato bene accolto, curato secondo le linee guida internazionali e dimesso. Non abbiamo avuto alcun decesso e i pazienti stranieri hanno molto apprezzato il trattamento perché hanno trovato qui tutto quello che le norme prevedono». I pazienti del nord europa hanno trovato a Lecce le cure di cui avevano bisogno. «Hanno tutti alle spalle l’organizzazione di Europ assistance – spiega Trianni – E con i colleghi svizzeri, tedeschi e inglesi abbiamo espletato ogni formalità per riportarli sani e salvi a casa loro». I farmaci e i trattamenti sono gli stessi in tutti i Paesi. Quindi, chi viene a fare le vacanze a Lecce può stare certo che in caso di ictus riceverà il trattamento europeo adeguato. «Nella Stroke unit di Lecce (responsabile di dottore Leonardo Barbarini) non arrivano solo poveri disperati di passaggio – tiene a precisare il primario – ma gente che viene per le vacanze. A maggio, per esempio, tutta la zona alberghiera di Sirenuse e Baia Verde a Gallipoli e dintorni sarà piena di tedeschi che amano anticipare la stagione balneare». Il territorio salentino è vasto e di fronte alla globalizzazione, alla diversità della gente che si prevede che arriverà dal sud del mondo e dall’oriente, il dottore Trianni si farà trovare pronto per le emergenze. Nei giorni scorsi l’associazione Alice Onlus ha donato alla Stroke unit un televisore. «Lo scopo – ha detto il presidente Michele Bovino – è quello di migliorare la qualità di vita dei pazienti in cura». Fonte: Salute Salento.