L'Ordine professionale si era rivolto al Tar contro le determine del Comune di Taviano che ieri ha deciso di fare un passo indietro. Si è concluso con la revoca della delibera prima ancora della sentenza del Tar, il “braccio di ferro” tra l'Ordine degli Architetti della provincia di Lecce e il Comune di Taviano in merito alla ristrutturazione di un immobile. Lo stabile, destinato a diventare centro sociale polivalente e centro diurno per anziani sorge in località “Casavecchia” e il costo dei lavori è stimato complessivamente in 1milione 356 mila euro. L’azione dirigenziale con cui il Comune aveva nei mesi scorsi spacchettato gli affidamenti professionali riducendo così la procedura a tre distinte procedure negoziate, era illegittima. Vietato spacchettare gli affidamenti: l’Ordine degli Architetti ricorre al Tar e il Comune di Taviano revoca ancor prima della sentenza Una così evidente violazione delle regole e delle norme è inammissibile” commenta Presidente dell’Ordine degli Architetti Massimo Crusi “perché è evidente come in questo modo piuttosto che favorire l’esercizio della professione e la competitività leale, il mercato viene alterato con regole che vengono aggirate ed eluse. In questo caso la vicenda è ancor più paradossale, se possibile. Il Comune di Taviano in un primo momento dinanzi alla nostra presa di posizione revoca l’affidamento e afferma di poter ricorrere a personale interno. Poi, invece, aggira l’ostacolo affidando congiuntamente alla Direzione dei lavori l’incarico revocato perché si accorge che il personale interno manca e infine revoca l’intera procedura affermando di potersi basare, nuovamente, sulle professionalità interne. Un vero e proprio gioco di prestigio per cui persone e funzioni appaiono e scompaiono da un giorno all’altro. Il risultato non danneggia solo la nostra professione: inficia la fiducia nell’azione amministrativa, rischia di abbassare la qualità delle opere, si traduce in un danno per le comunità”.
L'Ordine professionale si era rivolto al Tar contro le determine del Comune di Taviano che ieri ha deciso di fare un passo indietro. Si è concluso con la revoca della delibera prima ancora della sentenza del Tar, il “braccio di ferro” tra l'Ordine degli Architetti della provincia di Lecce e il Comune di Taviano in merito alla ristrutturazione di un immobile. Lo stabile, destinato a diventare centro sociale polivalente e centro diurno per anziani sorge in località “Casavecchia” e il costo dei lavori è stimato complessivamente in 1milione 356 mila euro. L’azione dirigenziale con cui il Comune aveva nei mesi scorsi spacchettato gli affidamenti professionali riducendo così la procedura a tre distinte procedure negoziate, era illegittima. Vietato spacchettare gli affidamenti: l’Ordine degli Architetti ricorre al Tar e il Comune di Taviano revoca ancor prima della sentenza Una così evidente violazione delle regole e delle norme è inammissibile” commenta Presidente dell’Ordine degli Architetti Massimo Crusi “perché è evidente come in questo modo piuttosto che favorire l’esercizio della professione e la competitività leale, il mercato viene alterato con regole che vengono aggirate ed eluse. In questo caso la vicenda è ancor più paradossale, se possibile. Il Comune di Taviano in un primo momento dinanzi alla nostra presa di posizione revoca l’affidamento e afferma di poter ricorrere a personale interno. Poi, invece, aggira l’ostacolo affidando congiuntamente alla Direzione dei lavori l’incarico revocato perché si accorge che il personale interno manca e infine revoca l’intera procedura affermando di potersi basare, nuovamente, sulle professionalità interne. Un vero e proprio gioco di prestigio per cui persone e funzioni appaiono e scompaiono da un giorno all’altro. Il risultato non danneggia solo la nostra professione: inficia la fiducia nell’azione amministrativa, rischia di abbassare la qualità delle opere, si traduce in un danno per le comunità”.