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Frode fiscale nella compravendita di calciatori, Pantaleo Corvino tra i 64 indagati

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L'inchiesta della Procura di Napoli ipotizza un meccanismo fraudolento che avrebbe sottratto all'Erario 12 milioni di euro. Coinvolti dirigenti sportivi, calciatori e procuratori.  Un nuovo terremoto giudiziario sconvolge il mondo del calcio italiano. L'inchiesta della Procura di Napoli, condotta dai pm della procura di Napoli Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, coinvolge 64 persone tra cui massimi dirigenti, calciatori e procuratori di squadre di calcio di serie A e B. L'ipotesi di reato è evasione fiscale e false fatturazioni. Tra le persone iscritte nel registro degli indagati compare anche il salentino Pantaleo Corvino. Secondo la Procura partenopea il meccanismo fraudolento era architettato per sottrarre materia imponibile alle casse dello Stato italiano nel contesto delle operazioni commerciali sulla compravendita di calciatori. In particolare, i procuratori dei calciatori provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle sole società calcistiche le loro prestazioni – si legge sulla nota Ansa - simulando che l'opera di intermediazione fosse resa nell'interesse esclusivo dei club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti dagli agenti medesimi. Inoltre, le società, da parte loro - sempre per la Procura - approfittavano dell'indebito vantaggio di potersi completamente dedurre dal reddito imponibile queste spese, beneficiando altresì della detrazione dell'imposta sul valore aggiunto relativa alla pseudo prestazione ricevuta in esclusiva. In questo modo - si sottolinea - veniva consentito ai calciatori di non dichiarare quello che sostanzialmente era un fringe benefit riconosciuto agli stessi dalla società calcistica che si accollava, a vantaggio dell'atleta, anche la spesa per l'intermediazione.  In altri termini, l'importo pagato dai club costituiva un reddito da imputare effettivamente al calciatore e, di conseguenza, la società calcistica ometteva il pagamento delle ritenute fiscali e previdenziali sul maggior reddito loro ascrivibile all'atleta.  Alcuni agenti stranieri, di nazionalità argentina, peraltro, mediante il ricorso a documentazione fiscale e commerciale fittizia e attraverso l'interposizione di società 'schermo' con sede anche in 'paradisi fiscali' distraendo i compensi ricevuti dalle legittime pretese erariali del Paese di produzione del reddito (Italia) e di quello di residenza fiscale (Argentina), delocalizzavano i proventi derivanti dalle attività professionali.  A fronte dei rilevanti importi fraudolentemente evasi, oltre 12 milioni di euro, la misura patrimoniale del sequestro applicata - dice Piscitelli - ha lo scopo di tutelare in maniera cautelativa le casse dello Stato, facendovi rientrare le somme che illecitamente erano state sottratte al Fisco dagli indagati.   Tra gli indagati compaiono anche l'ex amministratore delegato del Lecce Renato Cipollini e il dirigente del Milan Adriano Galliani per il passaggio del calciatore Massimo Oddo dal club rossonero al Lecce nel 2011.

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