
Alla base della sentenza c'è il ricorso che la Regione Puglia ha presentato e che riguarda la tratta ferroviaria Bari - Napoli. È necessaria l'intesa in Conferenza Stato-Regioni per l'approvazione dei progetti di ammodernamento dell'infrastruttura ferroviaria e non si può non prevedere il parere della Regione sui contratti di programma tra l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac) e i gestori degli scali aeroportuali di interesse nazionale. È quanto ha deciso la Consulta che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di alcune misure contenute nel decreto Sblocca Italia. Il ricorso era stato presentato dalla Regione Puglia e riguardava le opere relative alla tratta ferroviaria Napoli-Bari. Nello specifico i giudici hanno accolto le questioni sollevate dal ricordo presentato dalla giunta Vendola e hanno sentenziato che le Regioni interessate dall'approvazione di progetti infrastrutturali devono essere coinvolte, che il parere della conferenza Stato-Regioni è necessario per dare il via libera al piano di ammodernamento delle opere ed è altrettanto necessario il parere della Regione sui contratti di programma Enac – gestori. Nell'elenco delle opere dello Sblocca Italia è inserito anche il porto turistico di Otranto, infrastruttura che, a questo punto, potrebbe subire dei ritardi rispetto alla programmazione iniziale. «È un'altra notizia bomba, perché la Consulta ritiene che lo “Sblocca Italia” nella misura in cui lede e viola l'articolo 117 della Costituzione - quindi il riparto di competenza tra Regioni e Stato - sia incostituzionale: è una cosa molto rilevante», ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano commentando la decisione dei giudici.