Prosegue il botta e risposta interno al Partito Democratico dopo la decisione di rimuovere il segretario Roberto Serra dalla guida del circolo di Cavallino. Il “caso Cavallino” agita ancora le anime interne del Pd salentino. Dopo l'allontanamentto del segretario Roberto Serra e la dura difesa di Sergio Blasi sono intervenuti il segeretario provinciale Salvatore Piconese e in ultimo l'onorevole Salvatore Capone che ha parato di “brutta pagina per il Pd”. A quest'ultimo si rivolge oggi il vicesegretario provinciale Vincenzo Toma: “Assisto da tre giorni ad una infinita discussione sul "caso Cavallino" e sulle possibili ripercussioni politiche a livello provinciale. Discussione ,a mio avviso, raccapricciante e lesiva dell'intelligenza di molti di noi - scrive Toma - se mi permetto di risponderti è solo perché nessuno più di me ha tentato di aprire un dibattito tra le varie anime del PD cavallinese, di smussare gli angoli , di trovare soluzioni condivise. Derubricare questa vicenda all'ennesima faida provinciale, alla classica e stucchevole narrazione della vittima e del carnefice, dei brutti, sporchi e cattivi contrapposti ai puri, buoni e belli non risponde alla realtà dei fatti e non rende giustizia alla nostra storia e a quello che rappresenta quel circolo per ognuno di noi. Ritengo Roberto un compagno affidabile e generoso, capace per anni di tirare avanti la carretta di un partito minoritario e relegato all'opposizione. Un lavoro difficile e quotidiano per il quale tutti dobbiamo dargli atto “continua il vicesegretario riferendosi all'uscente segretario del circolo di Cavallino - ma la storia di questi ultimi mesi racconta un partito diviso, incapace di prendere una posizione unanime. L'unico elemento di condivisione è stato il sistema di alleanze ed è per questo che stento a comprendere alcune dichiarazioni pubbliche di autorevoli esponenti del nostro partito che, o sono stati informati male, o, più semplicemente, non hanno resistito alla voglia di poter riproporre la stucchevole narrazione di cui sopra. Un partito tanto diviso da non poter nemmeno pubblicare un manifesto senza entrare in polemiche infinite, da non potere esprimere una posizione sul tavolo di coalizione, destinato ad un mutismo politico che stride con la vocazione della centralità e del protagonismo che noi tutti auspichiamo per il PD in tutte le realtà territoriali. La contrapposizione nasce e vive esclusivamente all'interno delle dinamiche del circolo e riguarda principalmente l'indicazione del candidato Sindaco”. “Certo, Salvatore Piconese si è assunta una responsabilità di non poco conto, ma la sua scelta, a mio avviso, risiede all'interno della sua funzione e delle sue prerogative. A lui mi lega non solo il mio ruolo di Vice Segretario, ma un rapporto di lealtà politica su cui regge il governo del nostro partito provinciale. La segreteria ha portato il PD ad essere partito di governo nella stragrande maggioranza dei comuni al voto negli ultimi due anni e sarebbe ingeneroso non attribuire il merito al Segretario Provinciale, alle sue scelte e alle sue assunzioni di responsabilità. Ecco perché trovo inaccettabile la paventata ritorsione del caso Cavallino su altre realtà territoriali. Credo e spero che questa tua dichiarazione sia dettata solo ed esclusivamente dal rapporto umano e fraterno che ti lega a Roberto e che non ti permette di essere lucido e responsabile come hai sempre dimostrato nella tua storia di militante e dirigente. Sono d'accordo con te quando dici fermiamoci e discutiamo. Nella consapevolezza che le discussioni vanno fatte nel merito. Altrimenti questa vicenda non sarà altro che la scintilla che ci farà deflagrare definitivamente. E a quel punto chi sarà senza peccato scaglierà la prima pietra”.
Prosegue il botta e risposta interno al Partito Democratico dopo la decisione di rimuovere il segretario Roberto Serra dalla guida del circolo di Cavallino. Il “caso Cavallino” agita ancora le anime interne del Pd salentino. Dopo l'allontanamentto del segretario Roberto Serra e la dura difesa di Sergio Blasi sono intervenuti il segeretario provinciale Salvatore Piconese e in ultimo l'onorevole Salvatore Capone che ha parato di “brutta pagina per il Pd”. A quest'ultimo si rivolge oggi il vicesegretario provinciale Vincenzo Toma: “Assisto da tre giorni ad una infinita discussione sul "caso Cavallino" e sulle possibili ripercussioni politiche a livello provinciale. Discussione ,a mio avviso, raccapricciante e lesiva dell'intelligenza di molti di noi - scrive Toma - se mi permetto di risponderti è solo perché nessuno più di me ha tentato di aprire un dibattito tra le varie anime del PD cavallinese, di smussare gli angoli , di trovare soluzioni condivise. Derubricare questa vicenda all'ennesima faida provinciale, alla classica e stucchevole narrazione della vittima e del carnefice, dei brutti, sporchi e cattivi contrapposti ai puri, buoni e belli non risponde alla realtà dei fatti e non rende giustizia alla nostra storia e a quello che rappresenta quel circolo per ognuno di noi. Ritengo Roberto un compagno affidabile e generoso, capace per anni di tirare avanti la carretta di un partito minoritario e relegato all'opposizione. Un lavoro difficile e quotidiano per il quale tutti dobbiamo dargli atto “continua il vicesegretario riferendosi all'uscente segretario del circolo di Cavallino - ma la storia di questi ultimi mesi racconta un partito diviso, incapace di prendere una posizione unanime. L'unico elemento di condivisione è stato il sistema di alleanze ed è per questo che stento a comprendere alcune dichiarazioni pubbliche di autorevoli esponenti del nostro partito che, o sono stati informati male, o, più semplicemente, non hanno resistito alla voglia di poter riproporre la stucchevole narrazione di cui sopra. Un partito tanto diviso da non poter nemmeno pubblicare un manifesto senza entrare in polemiche infinite, da non potere esprimere una posizione sul tavolo di coalizione, destinato ad un mutismo politico che stride con la vocazione della centralità e del protagonismo che noi tutti auspichiamo per il PD in tutte le realtà territoriali. La contrapposizione nasce e vive esclusivamente all'interno delle dinamiche del circolo e riguarda principalmente l'indicazione del candidato Sindaco”. “Certo, Salvatore Piconese si è assunta una responsabilità di non poco conto, ma la sua scelta, a mio avviso, risiede all'interno della sua funzione e delle sue prerogative. A lui mi lega non solo il mio ruolo di Vice Segretario, ma un rapporto di lealtà politica su cui regge il governo del nostro partito provinciale. La segreteria ha portato il PD ad essere partito di governo nella stragrande maggioranza dei comuni al voto negli ultimi due anni e sarebbe ingeneroso non attribuire il merito al Segretario Provinciale, alle sue scelte e alle sue assunzioni di responsabilità. Ecco perché trovo inaccettabile la paventata ritorsione del caso Cavallino su altre realtà territoriali. Credo e spero che questa tua dichiarazione sia dettata solo ed esclusivamente dal rapporto umano e fraterno che ti lega a Roberto e che non ti permette di essere lucido e responsabile come hai sempre dimostrato nella tua storia di militante e dirigente. Sono d'accordo con te quando dici fermiamoci e discutiamo. Nella consapevolezza che le discussioni vanno fatte nel merito. Altrimenti questa vicenda non sarà altro che la scintilla che ci farà deflagrare definitivamente. E a quel punto chi sarà senza peccato scaglierà la prima pietra”.