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Cinque trapianti di rene in sei mesi, record per il reparto Nefrologia di Galatina

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Leccesette
L'ospedale salentino si è specializzato nella gestione del percorso sanitario che precede la donazione.  Cinque trapianti di rene da donatore vivente in soli sei mesi all’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina. L’insolita circostanza è stata sottolineata da Marcello Napoli,  primario di Nefrologia, che ha organizzato un congresso, che si è tenuto ieri nelle sale del palazzo della Cultura a Galatina, dal titolo “Il trapianto renale da donatore vivente: tra etica e medicina”.  L’obiettivo è consolidare un modello organizzativo che sta prendendo piede nel reparto di Nefrologia e certificare un percorso sperimentato che produce ottimi frutti. All’incontro ha partecipato anche il nuovo direttore generale della Asl, Silvana Melli, che ha lodato l’iniziativa che promuove la cultura della donazione e che modifica il trend che vede purtroppo la Puglia agli ultimi posti in Italia. «L’anno scorso in tutta la Puglia sono stati fatti 7 trapianti da vivente – riferisce il dottore Napoli – Noi in soli 6 mesi ne abbiamo gestito 5. Significa che si sta creando un movimento che fa ben sperare e che giustifica questo convegno, rivolto alla gente comune, non ai medici». Oltre alla diffusione nelle scuole, la cultura della donazione riguarda anche i comuni. «L'adesione al progetto nazionale “Una scelta in Comune” – ricorda la manager della Asl - consente ai cittadini di rilasciare la dichiarazione di volontà/diniego alla donazione di organi in occasione del rilascio/rinnovo della carta di identità». Nel corso dell’incontro ha portato la sua testimonianza anche l’onorevole Lorenzo Ria che nei mesi scorsi ha donato un rene alla nipote. “Il ricevente e il donatore (vivente o cadavere) – spiega il dottore Napoli – entrano in un percorso di esami e di controlli che abbiamo organizzato e gestiamo noi: la visita con lo psicologo, con lo psichiatra, il cardiologo, l’infettivologo, il gastroenterologo. Questo è possibile  - aggiunge - perché si è creata una forte sensibilità al trapianto e quindi anche gli altri specialisti danno la giusta  priorità». Un percorso che non è semplice. Ogni donatore viene sottoposto ad un minuzioso screening che mira a stabilire che cuore, polmoni, fegato, apparato gastroenterico, ematologico, sistema nervoso, stato infettivologico, sistema vascolare, siano in perfetto stato di salute. Quando lo screening è completo viene inviato tutto a Bari, Roma o Verona, dove viene effettuato il trapianto. Fonte: SaluteSalento.it

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