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Rapina da 315mila euro nel bolognese con mosse di aikido e pistola, due arresti a Carmiano

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Leccesette
In manette Alex Spedicato e Alessio De Mitri: incastrati dall'auto rubata e dalle immagini delle telecamere della gioielleria di Minerbio assaltata lo scorso 4 dicembre. Dalla provincia di Bologna al Salento: i carabinieri hanno seguito le tracce di una Lancia Phedra rubata per risalire ai responsabili della maxi-rapina del 4 dicembre scorso ad una gioielleria di Manerbio. In manette sono finiti Alex Spedicato di 23 anni e Alessio De Mitri di 26, entrambi di Carmiano. Le fasi della violenta rapina, messa segno ai danni della gioielleria “Govoni” sono state riprese dalla telecamera di videosorveglianza e sono state ricostruite anche dalle testimonianze delle vittime: i due propreitari, i dipendenti e alcuni clienti. I due, entrati nel negozio con il volto scoperto all 10 del mattino, si sono finti clienti intenzionati ad acquistare dei regali di Natale e hanno atteso che il proprietario mettesse sul bancone alcuni gioielli per entrare in azione: uno dei due lo ha immobilizzsato con una mossa di aikido puntandogli una pistola alla gola mentre l'altro ha tirato fuori un sacco dalla tasca e ha arraffato tutti i preziosi sul bancone e anche quelli dentro la cassaforte rimasta aperta. Il tutto davanti agli sguardi attoniti della moglie del gioielliere e delle altre persone presenti nel negozio, costrette ad inginocchiarsi a terra sotto la minaccia dell'arma. In pochi minuti hanno racimolato preziosi per un valore di 315mila euro e sono scappati per raggiungere la Lancia parcheggiata nei pressi. I due proprietari hanno tentato di inseguirli ma uno dei due ha sparato un colpo in aria per spaventarli e l'auto ha proseguito la fuga. Le indagini dei carabinieri della stazione sono partite dalle immagini della telecamera di sicurezza ma ancora più importante è stato il ritrovamento della Lancia Phedra la sera stessa a Ravenna. L'auto, infatti, è risultata essere stata rubata a Lecce il giorno prima della rapina, il 3 dicembre. Attraverso l'antifurto satellitare collegato all'auto i carabinieri ne hanno ricostruito tutti gli spostamenti: da Lecce a Carmiano (dove si è fermata un paio d'ore) a Forlì e poi dritto a Manerbio. Nel frattempo i militari emiliani hanno inviato il video della rapina ai colleghi di Carmiano che hanno subito riconosciuto Spedicato il quale sta scontando una condanna ai domiciliari proprio a Forlì, una delle tappe dell'auto della rapina. Le ulteriori indagini hanno consentito di ricostruire il ruolo di De Mitri: il 26enne avrebbe rubato la vettura per poi raggiungere il complice in Emilia Romagna e mettere a segno la rapina. Spedicato avrebbe “sfruttato” giusto le due ore di permesso per lavoro concesse dal regime di arresti domiciliari per partecipare all'assalto. Una parte della refurtiva, del valore di circa 50mila euro tra collane e gioielli, è stata recuperata e restituita al proprietario. Proseguono le indagini dei carabinieri per risalire agli altri preziosi rubati.    

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