
Gli ex dipendenti della provincia di Lecce, oggi in pensione, sul piede di guerra contro la decisione dell’azienda di cancellare le agevolazioni sulle tariffe per l’energia elettrica a partire dall’anno prossimo. Niente più agevolazioni tariffarie sull’energia elettrica: i pensionati ex dipendenti Enel della provincia di Lecce sul piede di guerra. La loro protesta scaturisce dalla disdetta unilaterale da parte dell’azienda di una specie di salario differito (previsto grazie a un accordo contrattuale del 1966 per una media di 600 euro annui a persona), di cui i dipendenti continuano a godere per tutto il periodo di pensione e che si estende anche ai superstiti percettori di pensione di reversibilità. La decisione è stata comunicata alle organizzazioni sindacali di categoria, ma non a quelle dei pensionati, con lettera del 13 novembre scorso. Gli ex dipendenti contestano anche l’accordo sottoscritto successivamente di sindacati Filctem – Flaei – Uiltec, col quale si è definito un contributo risarcitorio da versare in un’unica soluzione e a titolo transattivo. Le somme da riscuotere, con la sottoscrizione di un verbale liberatorio individuale, variano con l’aumento dell’età, 60- 83 anni e oltre, da 6.000 a 1.800 euro. Tutta la vicenda è stata discussa nel corso di un’assemblea tenutasi nella sede provinciale della Cgil di Lecce, in via Merine, alla presenza di Maria Antonelli, segretaria regionale Spi Cgil, e di Ninì De Prezzo, segretario generale Spi Cgil Lecce. Dopo la riunione, si è tenuto, nei giorni scorsi, un incontro con la segreteria nazionale del sindacato pensionati della Cgil nella sede romana di via dei Frentani. Nel corso della riunione, presenti le strutture regionali del sindacato e rappresentanti dei pensionati ex Enel, si è esaminato il verbale di accordo sottoscritto dalle categorie dei lavoratori attivi, sottolineando che l’esclusione dalla trattativa del sindacato dei pensionati è stato un fatto molto grave, sia per quanto riguarda il merito che per l’esito della trattativa, e che potrà avere pesanti ripercussioni sui propri iscritti. Ciò ha reso complicato il confronto con i numerosi pensionati coinvolti (in Italia sono 98 mila, in Puglia oltre 5.000, circa 1.000 nella provincia di Lecce). È stato chiesto alla segreteria nazionale dello Spi di farsi interprete di questo disagio e di verificare subito - considerato che da gennaio 2016 cesserebbero le agevolazioni tariffarie - la possibilità di slittamento della decorrenza e per un significativo miglioramento dei contenuti dell’intesa, al fine di consentire un’adeguata campagna di informazione tra gli iscritti e non. Lo Spi è impegnato ad assistere quanti volessero aderire all’accordo e a garantire la massima trasparenza e correttezza, anche attraverso una “convenzione” tra Enel e confederazione. Nel contempo, nel caso la trattativa non dovesse risultare positiva, è stato già chiesto agli uffici legali della Cgil di valutare la fattibilità e l’opportunità di ricorsi alla magistratura.