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Il Tar si schiera con Aqp: Comuni non possono vietare sospensione idrica ai clienti morosi

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Leccesette
Il tribunale amministrativo accoglie il ricorso di Aqp contro il Comune di Nardò e l’ordinanza con cui veniva ripristinata l’erogazione idrica a beneficio di alcuni condomini morosi. I Comuni non possono vietare la sospensione dell’erogazione idrica ai clienti morosi: è quanto si ricava dalla sentenza emessa dalla sezione leccese del Tribunale amministrativo regionale, che accogliendo il ricorso di Acquedotto Pugliese SpA, ha annullato l’ordinanza del Comune di Nardò, con cui veniva ripristinata l’erogazione idrica a beneficio di alcuni condomini morosi, in contrasto col provvedimento di sospensione messo in atto da Aqp. Una sentenza che, in realtà, si aggiunge a diverse altre, emanate, in casi analoghi, sia dal tribunale ordinario che da quello amministrativo, confermando, ancora una volta, la correttezza dell’operato dell’azienda, ispirato al principio di “buona fede contrattuale”, e stigmatizzando l’artificiosità delle pretese dei ricorrenti. La sentenza del Tar di Lecce stabilisce il principio che le amministrazioni comunali - in questo caso quella di Nardò - non possono ricorrere all’uso dell’ordinanza “contingibile e urgente”, essendo estranee al rapporto contrattuale gestore-utente, per vietare al gestore del servizio idrico l’interruzione della fornitura nei confronti di singoli utenti morosi. Con il corollario di impedire, di fatto, al medesimo gestore di azionare i rimedi di legge, tesi ad interrompere la somministrazione di acqua nei confronti di utenti non in regola con il pagamento della prevista tariffa. Il pronunciamento del Tar prevede, inoltre, la condanna del Comune di Nardò a corrispondere all’Aqp le spese della fase cautelare per un ammontare di 1.500,00 euro. Occorre ricordare come Acquedotto Pugliese metta a disposizione dei clienti morosi una serie di strumenti volti a ripianare le situazioni debitorie prima di ricorrere alla sospensione della fornitura, a cominciare dalla concessione di piani rateali. Al netto della “morosità incolpevole” di singoli utenti, già salvaguardata dallo strumento del “bonus idrico” concesso dall’Acquedotto Pugliese, va sottolineato che il Metodo Tariffario Nazionale fa gravare sulle bollette dei cittadini “in regola” (fortunatamente, in Puglia, la grande maggioranza) anche il costo delle morosità non recuperate. “Tutto ciò – spiegano da Aqp - al fine di far comprendere che, perseguendo le morosità ‘colpevoli’, si salvaguarda soprattutto l’equità delle bollette a carico di tutti gli altri cittadini”.    

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