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Emergenza sfratti, un'altra famiglia con figli piccoli rischia di finire in strada. L'appello di Codici

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Leccesette
L'associazione leccese chiede l'intervento urgente delle istituzioni per aiutare una famiglia prossima allo sfratto. Finale "agrodolce" per Piero Scatigna: emigrerà a Malta. E' ancora emergenza abitativa a Lecce. Una famiglia di tre persone, con una figlia di 10 anni, rischia di rimanere in strada a causa dell'imminente sfratto. La denuncia arriva dall'associazione per i consumatori Codici che chiede un intervento urgente delle istituzioni.      “Padre, madre e figlia di 10 anni, residenti nel quartiere San Lazzaro, il prossimo 28 settembre saranno costretti a lasciare l'appartamento condotto in locazione e, salvo improbabili soluzioni dell'ultim'ora, non avranno più un tetto sotto il quale vivere” scrive l'avvocato Stefano Gallotta - “Purtroppo, la storia è comune a tante altre: il padre collaborava con un'agenzia immobiliare, chiusa a causa della grave crisi del settore. Trovatosi improvvisamente senza lavoro e in serie difficoltà economiche, è inevitabilmente giunto lo sfratto per morosità per l'immobile locatogli. A nulla è valso l'intervento della parrocchia di appartenenza, che ha raccolto le somme necessarie a saldare la morosità versando circa 2mila euro al proprietario dell'appartamento, senza tuttavia ottenere una formale rinunzia all'azione esecutiva. Così, in mancanza di un intervento urgente da parte di istituzioni o soggetti di buona volontà, il 28 settembre prossimo anche questa famiglia sarà privata del sacrosanto diritto a vivere in un'abitazione”. Per un'emergenza che esplode, un'altra si avvia ad un finale “agrodolce”: il signor Piero Scatigna, dopo aver dormito per circa un anno in un'autovettura, nella totale indifferenza dell'istituzioni locali, solo grazie al clamore mediatico suscitato dalla sua odissea ha avuto un'opportunità di lavoro a Malta, dove si recherà il prossimo 25 settembre e, il giorno stesso, inizierà a lavorare presso un ristorante. L'anno prossimo lo raggiungeranno anche la moglie e le due figlie.   “Tutto è meglio rispetto a quanto ho vissuto nell'ultimo anno. Ricominciare a lavorare significa tanto per me - afferma il signor Piero - recuperare la dignità umana e l'indipendenza economica per assicurare un futuro alle mie figlie mi avrebbe fatto accettare un lavoro anche dall'altra parte del mondo”.  “E' triste essere costretti a lasciare la propria terra e i propri affetti – rileva l'avv. Stefano Gallotta, segretario di Codici Lecce – ma chi istituzionalmente doveva aiutare questa bellissima famiglia e, in primis, il Comune di Lecce, ha ignorato tutti gli appelli rivoltigli dal Presidente della Repubblica Mattarella, dalla Vicepresidente della Commissione diritti umani al Parlamento, Senatrice Daniela Donno (M5S), da Raiuno, da La7, dalle più importanti testate giornalistiche nazionali e locali... Un silenzio sconcertante che ha reso impossibile risolvere questa drammatica vicenda in altro modo”. “A questo punto” conclude Gallotta “è doveroso domandarsi se il Comune intende iniziare ad affrontare in modo serio e responsabile l'emergenza abitativa, eventualmente istituendo, come proposto dalla nostra associazione, un tavolo di lavoro che individui e assegni transitoriamente gli immobili vuoti del patrimonio comunale o di altri soggetti, oppure il crescente numero di senzatetto a Lecce dovrà considerare solo la possibilità di lasciare la propria città”. 

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