
L'abitazione è di proprietà di Giovanni Manzari, 54enne di Lecce, arrestato a Torchiarolo la settimana scorsa. Tre pistole, tre fucili e una quantità impressionante di caricatori, munizioni, esplosivo e polvere da sparo: una vera e propria “santabarbara” quella scoperta dai carabinieri del Comando Provinciale di Lecce in una masseria tra Torre Rinalda e Casalabate. Non è ancora chiaro se il proprietario, Giovanni Manzari, 54enne di Lecce, ne avesse fatto un deposito per la malavita locale oppure – come ritengono più probabile gli investigatori – fosse il gestore di una sorta di “supermarket” delle armi. Quel che è certo, come ha sottolineato il tenente colonnello Saverio Lombardi, la disponibilità di munizioni e del materiale utile a confezionarle “farebbe invidia anche ad un’armeria”. Alla polveriera nascosta i militari sono arrivati in seguito all’arresto di Manzari avvenuto la settimana scorsa a Torchiarolo che ha fatto scattare la perquisizione domiciliare. La masseria del 54enne si estende su un’area molto estesa ma – dati i precedenti per utilizzo di armi e il sequestro di droga – i carabinieri hanno ritenuto che meritasse di essere setacciata con attenzione. Per questo motivo hanno richiesto l’aiuto di due unità cinofile, una proveniente da Tito in Basilicata, specializzata nel fiutare gli esplosivi e l’altra, proveniente da Modugno,esperta di stupefacenti. Le ricerche, estese sia all’abitazione che alla campagna circostante, si sono protratte dall’alba al tramonto di ieri e hanno permesso di scovare ad uno ad uno i circa venti nascondigli che Manzari aveva disseminato nell’area: dal garage, al trattore, fino ai muretti a secco. Man mano che seguivano le tracce guidati dal fiuto del cane, i militari si sono accorti che ognuno di essi era delimitato da alcuni segnali, minimi ma riconoscibili: piccoli materiali di risulta, scarti e altri materiali. Il bottino finale è veramente notevole: oltre alle centinaia di proiettili già pronti all’uso, con i 70 kg di polvere “da lancio” e le dime ritrovate avrebbe potuto realizzare circa 10mila proiettili. Oltre alle armi sono stati rinvenuti anche 95 detonatori e – forse il ritrovamento più inquietante- 400 kg di gelatina di tritolo che è stata già fatta brillare perché altamente pericolosa. Una pistola e un fucile sono risultati rubati (a Carmiano) e un altro fucile ha la matricola abrasa. Tutte le armi erano conservate in buono stato, oliate, avvolte in cellophane e stracci e sarebbero state subito pronte all’uso. Così come i numerosi caricatori di diversi tipo, tra cui anche quelli per kalashnikov, che Manzanari nascondeva nella masseria. Manzanari, che in passato aveva avuto contatti sporadici con la malavita organizzata, nel gennaio del 2010 era stato arrestato perché trovato in possesso di 10 kg di esplosivo, un fucile e alcune munizioni. Al momento si trova in carcere dopo l’arresto per droga e, dopo il ritrovamento di ieri, sarà avanzata la richiesta di procedere nei suoi confronti con nuove accuse. I militari della sezione scientifica hanno avviato gli esami dattiloscopici sulle armi per risalire ad eventuali tracce di chi le ha utilizzate e collegarli ad episodi criminosi che si sono verificati in provincia di Lecce e di Brindisi.