
L'associazione di Lecce per la difesa dei cittadini lancia l'allarme: “Troppe le famiglie che rischiano di finire per strada prima delle festività natalizie”. Chiesto un tavolo in Prefettura. “Come era facilmente prevedibile, il disagio abitativo a Lecce ha assunti una portata davvero insostenibile: i dati comunicati di recente dal Sunia sono inquietanti, Lecce ha il primato regionale nelle richieste di esecuzione di sfratti nel 2014 (ben 2023!), in buona parte già portate a termine”. L'associazione Codici di Lecce, che si occupa dei diritti dei cittadini, lancia l'allarme. Troppe le famiglie sotto sfratto che disperate chiedono aiuto. “Sono spesso con minori al seguito” spiega Stefano Gallotta, segretario di Codici, “sconcertate dalla totale assenza di risposte da parte del Comune che, evidentemente, incoscientemente declina ogni intervento nonostante la palese gravità del problema, lasciando alla Caritas e alla Diocesi la missione impossibile di fronteggiare da sole il disagio abitativo”. Tante, troppe, anche le famiglie già per strada o in procinto di finirvi: “Questo non è ammissibile in una società civile, dotata di tanti apparati, nazionali e locali, che dovrebbero attivarsi per sostenerle. Né possono bastare le pur lodevoli iniziative solidaristiche delle persone di buona volontà, come nel caso della riuscita colletta popolare per l'acquisto di un camper per il signor Ugo Mennuni, della partita di calcio programmata dagli attivisti del Movimento 5 Stelle per il 12 dicembre a Squinzano o del concerto organizzato dalla signora Andrea Aurelio, che si terrà il 19 dicembre in Piazza Palio”. Tra i casi più gravi e ingravescenti seguiti in questi giorni, Codici Lecce porta all'attenzione quello della signora Laura Critelli, 64enne sofferente di asma bronchiale e costretta, nonostante le numerose istanze per ottenere un alloggio popolare e/o una casa parcheggio, ad appoggiarsi presso l'ex coniuge e a trascorrere le nottate tra uno stanzino umidissimo e la sua auto. Quello della famiglia del signor Giovanni Mondello, di 46 anni e con moglie e due figli a carico (tra cui un minore di 13 anni), ritrovatosi senza lavoro a causa della chiusura dell'esercizio commerciale dove era dipendente, ormai in attesa, a giorni, che giunga l'ufficiale giudiziario per dare esecuzione allo sfratto. La famiglia del signor Cosimo Melacca, di 54 anni, con moglie e due bambini a carico, ritrovatosi senza lavoro nonostante le sue ottime e specifiche referenze professionali (gruista specializzato con 30 anni di esperienza). Un'altra famiglia (padre, madre e minore di 11 anni) che risiedeva nel quartiere San Lazzaro, sfrattata a fine settembre e, ancora per pochi giorni, ospite presso un immobile da liberare. La signora A.C., di anni 49, che attende l'ufficiale giudiziario per il 14 dicembre p.v. e non ha alcuna prospettiva abitativa e lavorativa. “Queste sono solo alcune tra le urgenze più drammatiche giunte presso il nostro sportello, da persone che, ancor prima delle imminenti festività natalizie, rischiano di finire per strada o a dormire in auto” aggiunge Gallotta. “La mancanza di interventi seri e concertati tra istituzioni nazionali, regionali e locali, in uno con la grave crisi occupazionale e l'assenza di progetti reddituali a sostegno di chi si trova proprio malgrado in difficoltà economica sono la base di un cocktail devastante che sta determinando una situazione talmente drammatica da rendere ormai necessario un intervento governativo. Sistemare queste famiglie presso strutture o alloggi di emergenza abitativa è una priorità assoluta, non c'è più tempo per trovare soluzioni abitative alternative “ conclude l'avvocato Stefano Gallotta, segretario di Codici Lecce “Occorre una nuova politica fondata sul riutilizzo delle troppe strutture vuote, dismesse e abbandonate per riavviare le assegnazioni della Edilizia Residenziale Pubblica, delle case parcheggio, ma chiediamo, innanzitutto, un intervento da subito per tutte queste famiglie, spesso con bambini in tenera età, che sono sull'orlo della disperazione! E l'auspicio è che l'emergenza abitativa porti il Prefetto di Lecce a convocare, a tal uopo, la commissione prefettizia per valutare un rinvio nell'utilizzo della forza pubblica per le procdure di esecuzione degli sfratti ”.