
Portate a termine dai carabinieri le operazioni di ieri, che hanno condotto all’arresto di uno scafista brindisino, Paolo Dell’Anno, già noto alle forze dell’ordine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nella giornata di ieri, i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Tricase hanno arrestato Paolo Dell’Anno, 47enne di Brindisi, già noto alle forze dell’ordine, poiché ritenuto responsabile di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. Nel primo pomeriggio, infatti, i carabinieri hanno ricevuto una telefonata con la quale sono stati segnalati strani movimenti presso il porto di Tricase: in particolare, una piccola imbarcazione era entrata nel porto e aveva rapidamente fatto sbarcare 5 persone, allontanandosi velocemente e prendendo il largo. Il tutto è stato ripreso col proprio telefonino da un fotografo amatoriale della zona, ma numerose sono state le persone che hanno assistito allo sbarco e che hanno fornito collaborazione alle forze dell’ordine. Sul posto è arrivata immediatamente una pattuglia dei carabinieri di Spongano che ha fermato i cinque soggetti, rivelatisi poi un intero nucleo familiare iracheno, composto da padre 45enne, madre 43enne e tre figli minori: un ragazzo 14enne e due ragazze di 15 e 8 anni. Il capofamiglia aveva con sé un passaporto iracheno ed uno stato di famiglia su cui erano riportati i restanti componenti del nucleo familiare. Contemporaneamente una pattuglia della Radiomobile di Tricase, dalla costa, ha individuato la barca ed ha iniziato a seguirla per quanto possibile lungo la litoranea in direzione sud, fornendo costantemente la posizione alla Capitaneria di Porto di Gallipoli. Poco dopo una motovedetta, partita da Santa Maria di Leuca, grazie anche alle indicazioni date in diretta dai militari della Radiomobile, ha intercettato e fermato la barca. A bordo vi era solo il 47enne brindisino: scortato presso il Porto di Santa Maria di Leuca è stato preso in consegna dai carabinieri del Nucleo operativo di Tricase e della stazione di Castrignano del Capo, che l’hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso la Casa circondariale di Lecce a disposizione dell’autorità giudiziaria competente. La barca (di proprietà di un altro brindisino), un tablet, un cellulare e tutta l’attrezzatura utilizzata per la navigazione, è stata sottoposta a sequestro presso porto di Santa Maria di Leuca. Dall’esame della strumentazione sarà possibile capire la rotta seguita dallo scafista, ma i primi indizi conducono all’isola greca di Fanò come luogo di partenza, situata nel Canale d'Otranto, da cui dista solo 80 km. La famiglia irachena, dopo le procedure di identificazione, è stata trasportata presso il centro di prima accoglienza Don Tonino Bello di Otranto.Indagini in corso per chiarire le eventuali responsabilità del proprietario della barca.