
Sulla vicenda sono intervenuti anche il consigliere regionale Ernesto Abaterusso e il consigliere provinciale, Danilo Scorrano. Non si placano gli animi dopo la pubblicazione, da parte dell’addetto stampa del presidente della Provincia Antonio Gabellone di un post molto criticato sui fatti di Parigi, e in particolare sulla morte di Valeria Solesin. Oggetto dell’attacco di Carulli, i “connazionali caproni comunisti” definiti “tumore maligno dell’Italia”. Due le prese di posizione contro Carulli, avvenute in queste ore. La prima del consigliere regionale Ernesto Abaterusso che si rivolge a Gabellone: “il suo addetto stampa è un portatore insano di odio, di razzismo, di atteggiamenti misogini e terroristici. Lei, che al di là delle differenze politiche, è persona civile e moderata, come può tenersi un simile figuro come addetto stampa? Non le pongo, caro Presidente, solo un problema di un uso appropriato del denaro pubblico, visto che l'addetto stampa è suo, ma lo pagano tutti i cittadini; no, le pongo il problema del decoro istituzionale della provincia che non può essere infangato dalle esecrabili parole scritte dal suo collaboratore. Tuteli l'immagine e la dignità dell'ente Provincia, difenda anche la sua personale onorabilità: lo mandi a casa e non sia complice di chi scrive parole di odio. Farà cosa buona e giusta per ridare senso all'impegno di noi tutti per vincere la sfida drammatica lanciataci dai terroristi”. Ancora più dettagliata la nota del consigliere provinciale, Danilo Scorrano: “Egregio Presidente, la ormai ben nota caduta di stile del vostro “coordinatore per le relazioni esterne con i cittadini e gli organi istituzionali” Sig. Cosimo Carulli, che sul suo profilo facebook ha postato una farneticante filippica offendendo persone come la On. Giuliana Sgrena, sequestra il 4 febbraio 2005 dall'Organizzazione della Jihad islamica mentre si trovava a Baghdad per il suo giornale, insignita nel 2003 del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana per la sua attività di giornalista e scrittrice dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, e le cooperanti Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, rapite il 31 luglio in Siria, volontarie della Ong Horryaty impegnate ad aiutare la popolazione sconvolta dalla guerra civile, liberate dopo cinque mesi di prigionia, conferma i nostri dubbi sulla opportunità di conservare un incarico ad una persona, che non mi sento di definire giornalista, beneficiato di uno stipendio unicamente per la condivisione di principi, idee e forse ideali, con la Presidenza della Provincia. Non credo si possa fare finta che non sia accaduto niente, il fatto è gravissimo in se, aggravato dal ruolo fiduciario che ricopre nell’ambito dello staff presidenziale e dalla situazione contingente venutasi a creare dopo l’atto terroristico avvenuto a Parigi. La violenza verbale usata, verso persone che fanno nella loro vita attività meritorie di solidarietà umana rischiando la propria vita, da uno che seduto dietro una scrivania, ottenuta per nomina, non credo possa usufruire di alcuna difesa d’ufficio da parte vostra. Chiedo, a nome di tutto il Gruppo Consiliare “Salento Bene Comune, l’immediata rimozione dall'incarico del Cosimo Carulli, un atto doveroso per rispetto dell'istituzione di cui faccio parte”.