
L’assessore alla mobilità replica all’interrogazione tematica presentata dal consigliere salentino Abaterusso e ribadisce l’interesse della Regione a realizzare l’opera. Statale 275, l’assessore regionale alla mobilità, Giovanni Giannini, ha risposto all’interrogazione tematica presentata dal consigliere regionale salentino, Ernesto Abaterusso. Nella replica, Giannini sottolinea come l’ente ritenga fondamentale la realizzazione del raddoppio della Maglie-Leuca perché considerata “arteria strategica per il Sud Salento e per tutta la provincia di Lecce”. C’è, inoltre, l’intenzione di risanare a spese delle imprese aggiudicatarie dell’appalto durante i primi lavori le discariche abusive emerse. “Il progetto – ha spiegato Giannini - è frutto di un confronto assai lungo culminato nell'accordo del marzo 2011 tra Regione, governo nazionale, Provincia di Lecce e Anas”. Per Abaterusso, questi tre capisaldi contenuti nella risposta dell’assessore regionale, cancellano una volta per tutte le tante “polemiche strumentali” sollevate in queste ultime settimane: “Una cosa è certa – aggiunge il consigliere regionale salentino -, ovvero che il progetto della Maglie-Leuca porta il timbro del centrosinistra e in particolare la firma di Nichi Vendola, Giovanni Pellegrino e Angela Barbanente, che a lungo si sono spesi per modificare il progetto originario e renderlo compatibile con l’ambiente, ma senza rinunciare a un'opera necessaria per dare più sicurezza alle persone e migliorare i collegamenti viari”. Il riferimento va alla delibera della giunta regionale n. 445/2011 che recepisce l’intesa sottoscritta con Anas e Governo nazionale per modificare il tracciato, secondo le indicazioni emerse nella larghissima e paziente consultazione avviata da Regione e Provincia. Un’intesa che aveva permesso la riduzione da quattro a due corsie nell’ultimo tratto fino a Leuca, l’eliminazione del viadotto di San Dana, una serie di variazioni altimetriche in grado di ridurre ulteriormente l’impatto sul territorio. Anche sul pericolo di una cattiva gestione dei fondi, Abaterusso incalza: “Non è un valido motivo per bloccare tutto. È l’occasione, piuttosto, com'è stato fatto con l’Expo di Milano, di aprire gli occhi ma di realizzare comunque le opere progettate. L’Anas, sull’onda di episodi corruttivi, ha cambiato management. Se ciò non basta si attivi Cantone e la struttura che dirige, si creino comitati civici territoriali per verificare ogni atto e ogni intervento”.