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Vivaismo pugliese e vitivivaismo idruntino a rischio, Capone scrive al ministro

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Leccesette
Salvatore Capone indirizza una lettera a Martina in cui chiede un tavolo con le imprese per comprendere le azioni da compiere. Congedo interpella la Regione Puglia. Vivaismo pugliese e vitivivaismo salentino: per Salvatore Capone, deputato del Pd, che ha scritto una lettera tematica al ministro delle risorse agricole Martina, è necessario un intervento urgente visto che i due settori rappresentano “segmenti fortissimi nell’agricoltura pugliese”. “La drammatica situazione delle imprese vitivivaistiche idruntine - scrive Capone -,danneggiate oltremisura dalla incomprensibile e inconcepibile rigidità dell’Ue, pur avendo tutti i test di patogenicità dimostrato come non vi sia alcuna sensibilità nei confronti di Xylella fastidiosa sub specie pauca ceppo CoDiRo, può e deve essere oggetto di un surplus di attenzione. Soprattutto in vista della nuova riunione del Comitato Fitosanitario del 22 novembre prossimo da cui i vitivivaisti attendono il via libera alla movimentazione delle piante”. “Se anche stavolta il Comitato Fitosanitario non stralcerà la vite – ribadisce -, equivarrà a decretare l’azzeramento di un intero comparto (che conta 800 addetti e un’ottantina di aziende, produce 13 milioni di pezzi in vivaio all’anno, destinati per la gran parte alle produzioni dop pugliesi, ed esportati in Veneto, Friuli, Abruzzo, Emilia Romagna e Toscana, Francia, Spagna, Grecia) e di un pezzo rilevantissimo dell’agricoltura pugliese e salentina”. Un azzeramento che, per Capone, non può essere permesso. Si chiede, dunque, una strategia di interlocuzione con le aziende per uscire dallo stallo. Sulla vicenda, interviene anche il consigliere regionale di Oltre con Fitto, Erio Congedo: “Quello che si sta consumando sulla pelle degli operatori del settore viti-vivaistico di Otranto ha dell’assurdo. Oggi una loro delegazione ha manifestato a Bari ed è stata ricevuta dall’assessore all’Agricoltura, Di Gioia, al quale è stato chiesto di far pressione politica nei confronti della Commissione Europea perché venga tolto l’embargo alla commercializzazione delle barbatelle, un blocco deciso nel maggio scorso, insieme ad altre piante pugliesi, perché considerate a rischio contagio Xylella fastidiosa”. “Nonostante gli esiti scientifici e agronomici – precisa Congedo - abbiano ampiamente dimostrato che le barbatelle sono immuni al batterio, la Commissione Europea continua a impedire la loro esportazione e quindi sta mettendo in ginocchio un intero comparto senza che vi sia una ragione agricolo-sanitaria a sostegno di questo provvedimento. Alla scontata solidarietà e all’impegno assunto dall’assessore Di Gioia, pur nei limiti della sua competenza, non resta che sperare nel buon senso di un’istituzione, come quella Europea, che non può continuare a maltrattare il made in Puglia”.  

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