
Nuove critiche del comitato che ripercorre la storia dell’opera negli ultimi cinque anni: “Le critiche sono prese di posizione isolate”. Il comitato pro 275 non ci sta all’idea rappresentata dai contrari al progetto di raddoppio della Maglie-Leuca che il Capo di Leuca non voglia l’opera o che ci sia una divisione nell’opinione pubblica: “Il territorio è compatto, vuole l’opera”. È questo il messaggio lanciato da Francesco De Nuccio, portavoce del comitato, che ripercorre le tappe della vicenda, ricordando come il 4 marzo 2011, l’allora governatore pugliese Vendola, l’Anas, il presidente della di Lecce Provincia Gabellone (confortato dalle sollecitazioni dei sindaci del sud Salento), siglarono un accordo che, recependo le istanze di mitigazione che provenivano dal territorio, ridefinì il progetto della Maglie-Leuca adeguandolo a notevoli prescrizioni di carattere ambientale, senza pregiudicarne la funzionalità. Si trattava, nello specifico, dell’assottigliamento a 2 corsie negli ultimi 7 chilometri, dell’eliminazione del viadotto e di alcuni svincoli, della ripiantumazione degli alberi passando per la ricostruzione dei muri a secco. “Tutti gli esponenti politici e istituzionali – ricorda -, da destra a sinistra, salutarono con entusiasmo il frutto di tanto lavoro che valse alla nuova arteria il titolo di ‘Strada-Parco’. Successivamente, il noto contenzioso tra le imprese che si contendono l’aggiudicazione dell’opera, aggravato dai noti pasticci procedurali dell’ANAS, ha allungato i tempi di esecuzione dell’opera”. “Questo – ribadisce - è l’unico ostacolo che oggi ritarda l’avvio del cantiere. Le dichiarazioni isolate, incomprensibili ed estemporanee sul “merito di un tracciato già abbondantemente discusso e migliorato con il contributo di tutti” hanno il solo scopo “politico” di spaccare l’opinione pubblica, rinfocolare una sterile polemica tra la stragrande maggioranza delle popolazioni interessate e una ristretta ma chiassosa cerchia di militanti del fronte del no (peraltro soccombenti in tutti i loro ricorsi)”. Per il comitato si tratta solo dell’estremo tentativo di bloccare la realizzazione di un’opera che, proprio da Montesano a Leuca, “servirà a liberare dal traffico interi centri urbani, con un tracciato estremamente ridimensionato e prevalentemente a raso, grazie alle modifiche condivise da tutti gli enti interessati e apportate nel 2011”.