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Cure omeopatiche fatali? Il gip non archivia il caso della morte del piccolo Luca

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Leccesette
I genitori hanno ricevuto l'imputazione coatta di omicidio colposo in concorso.  Sarà un eventuale processo a stabilire se la morte del piccolo Luca Montestellato, morto a 4 anni nel 2011 furono causate dall’omeopatia utilizzata dai genitori per fronteggiare l’influenza. Il piccolo, secondo il racconto dei medici dell’ospedale di Tricase, Cardinal Panico, era arrivato al Pronto Soccorso già morto con ecchimosi alle gambe, magro e debilitato per un’influenza con complicazioni gastrointestinali che durava da giorni e che il padre, un medico omeopatico, aveva curato con i rimedi tipici della medicina, in particolare con tisane. I genitori del piccolo, Marcello Monsellato e Giovanna Pantaleo, al magistrato avevano raccontato invece che il figlio era ancora vivo quando fu portato in ospedale e che i medici per circa un’ora gli avevano praticato senza successo alcune manovre rianimatorie. Adesso la decisione del gip Alcide Maritati, di imputazione coatta per omicidio colposo dei genitori, nonostante il magistrato titolare del fascicolo avesse dichiarato l’impossibilità stabilire l’incidenza della polmonite sullo stato di salute complessivo del bimbo. “Se arriveremo in aula – afferma il legale dei genitori – dimostreremo come il bimbo fosse affetto da una malattia organica deficitaria che impedisce al corpo umano di assimilare le proteine. Ecco perché risultava sottopeso e denutrito, non certo per colpa dei suoi genitori che hanno già sofferto abbastanza per questa tragedia”. Per il gip di Lecce Alcide Maritati emergerebbero precise responsabilità per omessa cura da parte di chi “aveva il dovere di provvedere ad alimentare a dovere il proprio figlio facendolo vistare da medici specialisti”.  

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