
Il giovane alpino è stato aggredito da una donna brasiliana lo scorso febbraio ma l'iter giudiziario potrebbe non giocare a suo favore. La denuncia di Tiziana Montinari, dirigente nazionale di Fdi-AN. Oltre al danno gravissimo,anche la beffa. E’ quanto rischia il giovane militare salentino aggredito brutalmente ed evirato da una donna brasiliana nel febbraio scorso. Il grave fatto di cronaca è avvenuto a Udine, dove il 34enne alpino di Galatina prestava servizio presso l’8° Reggimento Alpini di Venzone. La donna, Carolina De Brito Peres, è stata arrestata poco dopo i fatti ed ora è detenuta nell’ospedale psichiatrico presso il Coroneo di Trieste ma l’iter giudiziario, denuncia Tiziana Montinari, Responsabile Nazionale del Dipartimento Tutela Vittime Fratelli d'Italia-AN, potrebbe concludersi a suo favore. “Il permesso di soggiorno della donna scadrà a gennaio 2016” scrive la dirigente nazionale di Fdi - An “e c'è il timore che la stessa possa sottrarsi alle sue gravi responsabilità, inoltre dal momento che risulta nullatenente il giovane militare salentino nonostante le lesioni gravissime riportate - che gli hanno causato un'invalidità semi-permanente- rischia di non poter vedere risarcito il danno subito. La violenza delle donne è l’altra faccia della medaglia, quella spesso taciuta e non denunciata ma che esiste ed è molto più diffusa di quanto possa pensarsi”. il giovane militare, nel pomeriggio del primo febbraio di quest’anno, si recò in casa della donna invitato da quest’ultima ma al momento dell’approccio sessuale fu aggredito con un coltello di 31 centimetri. Un taglio netto e profondo sferrato all’inguine che lo ha evirato. Un tempestivo intervento dei medici ha evitato per fortuna che morisse dissanguato e un’equipe specializzata del reparto di Urologia dell’Ospedale di Udine ha sottoposto il ragazzo ad un primo ed immediato intervento riparatore. Nel tempo sono stati necessari altri interventi con lo scopo di recuperare la funzionalità dell’organo ma il travaglio non è ancora terminato, perché per la gravità delle lesioni causategli, il ragazzo dovrà sottoporsi ad altri interventi. Ma il grave gesto ai danni del giovane militare salentino poteva essere evitato? Secondo Montinari i margini c’erano tutti. La De Brito Peres aveva alle spalle un’infanzia e una giovinezza burrascosa nel suo paese d’origine e aveva più volto manifestato disagio lasciandosi andare a gesti violenti. “ In più d’una occasione aveva minacciato di evirazione altri uomini, anche agenti di polizia che l’avevano tenuta in custodia nei fermi che si sono resi necessari nel corso degli anni” scrive Tiziana Montinari che aggiunge un altro dettaglio: “La donna ha chiamato la stazione dei Carabinieri di Feletto nelle ore precedenti il fatto preannunciando le sue intenzioni criminali. Al riguardo sarebbe interessante comprendere perché gli addetti al pronto intervento non abbiano proceduto alla localizzazione ed identificazione per impedirle di portare a termine il suo piano criminale”. Ma gli interrogativi che solleva la rappresentante di FdI-An sono anche altri: “come è stato possibile che una persona con comprovata pericolosità sociale abbia avuto il rilascio del permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare?” Non solo, c’è un’altra questione, più politica legata alla imminente trasformazione degli ospedali psichiatrici in Rems (residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria): “Mi sembra evidente a questo punto che, se non si assicura un percorso di cura e di recupero adeguato in condizioni di vigilanza per chi si è macchiato di orrori di questo genere” conclude Tiziana Montinari “non c’è da meravigliarsi del verificarsi di certi crimini e morti assurde messe in atto da chi dovrebbe essere trasformato in paziente quando fino al giorno prima era un detenuto”.