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Il legale del raggruppamento di imprese respinge le accuse e ricostruisce la vicenda. L’associazione temporanea formata da Matarrese Srl e Coedisal, è estranea alla vicenda delle polizze false, anzi è parte lesa. Lo ha dichiarato il legale Pietro Quinto che ha allontanato l’accusa ventilata dopo la rivelazione da parte dell’Anac sull’inaffidabilità delle due aziende. Tutto nascerebbe da una polizza emessa da una società inglese, la Figc emessa da un broker barese alla Matarrese srl. Qualche tempo dopo, lo stesso broker si è accorto della scomparsa della società dall’elenco dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Per questo motivo, lo stesso assicuratore aveva proceduto a effettuare una denuncia. La vicenda era nota all’Anac che aveva ascoltato, durante un’audizione del gennaio scorso, per la presentazione delle controdeduzioni, la Matarrese srl. “La società -ha dichiarato Quinto- è pronta in qualsiasi momento a presentare una nuova polizza”. L’Anas da parte sua, potrebbe decidere di annullare l’appalto e ricominciare da capo. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale M5S, Cristian Casili: "Da mesi e a più riprese, anche attraverso audizioni in Regione - afferma il consigliere regionale del M5S, Cristian Casili -denuncio i troppi aspetti non chiari o del tutto opachi che riguardano il raddoppio della Maglie-Leuca. L'ANAC mette sul banco degli imputati quel progetto colossale - incalza l'esponente pentastellato - rispetto al quale partiti e imprese "amiche" si sono guardate dal propiziare la soluzione più trasparente e utile per i salentini: un percorso in cui legalità, sicurezza e coinvolgimento dei cittadini siano le uniche bussole. Ora chiediamo all'assessore Giannini - aggiunge - che si cancelli questa triste pagina di lesione degli interessi del territorio con il ritiro del progetto e il ripristino della soluzione delle 4 corsie fino a Montesano (e la messa in sicurezza del tratto restante che conduce a Leuca). Si destinino a miglior sorte, ovvero a un progetto condiviso con i cittadini, i 150 milioni di euro in ballo e si proceda con la massima urgenza - conclude Casili - alla messa in sicurezza spazzando via l'"inquinamento progettuale" delle tante discariche coperte e della strumentalizzazione delle vittime da parte degli interessi famelici alla base dell'opera faraonica fino ad oggi prospettata".
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Il legale del raggruppamento di imprese respinge le accuse e ricostruisce la vicenda. L’associazione temporanea formata da Matarrese Srl e Coedisal, è estranea alla vicenda delle polizze false, anzi è parte lesa. Lo ha dichiarato il legale Pietro Quinto che ha allontanato l’accusa ventilata dopo la rivelazione da parte dell’Anac sull’inaffidabilità delle due aziende. Tutto nascerebbe da una polizza emessa da una società inglese, la Figc emessa da un broker barese alla Matarrese srl. Qualche tempo dopo, lo stesso broker si è accorto della scomparsa della società dall’elenco dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Per questo motivo, lo stesso assicuratore aveva proceduto a effettuare una denuncia. La vicenda era nota all’Anac che aveva ascoltato, durante un’audizione del gennaio scorso, per la presentazione delle controdeduzioni, la Matarrese srl. “La società -ha dichiarato Quinto- è pronta in qualsiasi momento a presentare una nuova polizza”. L’Anas da parte sua, potrebbe decidere di annullare l’appalto e ricominciare da capo. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale M5S, Cristian Casili: "Da mesi e a più riprese, anche attraverso audizioni in Regione - afferma il consigliere regionale del M5S, Cristian Casili -denuncio i troppi aspetti non chiari o del tutto opachi che riguardano il raddoppio della Maglie-Leuca. L'ANAC mette sul banco degli imputati quel progetto colossale - incalza l'esponente pentastellato - rispetto al quale partiti e imprese "amiche" si sono guardate dal propiziare la soluzione più trasparente e utile per i salentini: un percorso in cui legalità, sicurezza e coinvolgimento dei cittadini siano le uniche bussole. Ora chiediamo all'assessore Giannini - aggiunge - che si cancelli questa triste pagina di lesione degli interessi del territorio con il ritiro del progetto e il ripristino della soluzione delle 4 corsie fino a Montesano (e la messa in sicurezza del tratto restante che conduce a Leuca). Si destinino a miglior sorte, ovvero a un progetto condiviso con i cittadini, i 150 milioni di euro in ballo e si proceda con la massima urgenza - conclude Casili - alla messa in sicurezza spazzando via l'"inquinamento progettuale" delle tante discariche coperte e della strumentalizzazione delle vittime da parte degli interessi famelici alla base dell'opera faraonica fino ad oggi prospettata".