
La compagine veneta si affiderà a Misuraca per cercare l’impresa sfiorata un anno fa. Sulla carta è il quarto di finale dei playoff promozione più equilibrato, visto che ad affrontarsi sono le uniche due squadre che hanno conquistato lo stesso piazzamento in campionato, ovvero il terzo posto. Anche per tale motivo Lecce-Bassano, attesissimo match con protagoniste due compagini giallorosse, offre tantissimi spunti di riflessione, tra storie simili che si incrociano e vecchie conoscenze che si rivedono. Tutto questo nonostante, a livello di passato dei due club, salentini e veneti abbiano davvero poco in comune. Il Bassano Virtus Soccer Team 55, fondato nel 1920, è il principale club calcistico di Bassano del Grappa, popoloso centro (circa 43mila abitanti) del vicentino situato a nord-ovest del capoluogo e bagnato dal fiume Brenta. Dopo aver trascorso i primi due decenni della propria storia per lo più in campionati regionali o interregionali di quarta serie, la società bassanese ha raggiunto la Serie C nel 1941, riuscendovi a militare per cinque stagioni consecutive, intervallate solo dalle sospensioni dei campionati per cause belliche. Retrocesso nel ’48, il Bassano ha dovuto attendere quasi sessant’anni, caratterizzati soprattutto dall’anonimato di partecipazioni a campionati di Serie D (il torneo più disputato dalla compagine giallorossa), prima di tornare tra i professionisti. E’ servito l’interessamento del noto imprenditore nel settore dell’abbigliamento Renzo Rosso (nato a pochi chilometri da Bassano e proprietario del marchio Diesel) per dare nuovo lustro alla società veneta, la quale è stata rilevata dall’attuale proprietario nel 1996 (anno in cui ha anche assunto la denominazione attuale), quando militava in Eccellenza. Da quella stagione, vero spartiacque nella storia del club, nella città del Ponte degli Alpini si sono susseguite ben quattro promozioni che l’hanno resa una delle nuove e più solide realtà del calcio di provincia a livello nazionale. La quinta promozione dell’era-Rosso, quella che avrebbe portato il Bassano ad un clamoroso salto in Serie B, è stata però solo sfiorata un anno fa, quando l’undici allenato da Antonino Asta (che in estate lasciò il Veneto per approdare proprio al Lecce, con risultati diametralmente opposti) dominò gran parte del campionato, venendo scavalcato dal Novara solo alla penultima giornata e subendo la beffa di una successiva finale playoff persa (dopo aver eliminato Juve Stabia e Reggiana) contro il Como, arrivato quarto e sette punti sotto Iocolano e compagni nella regular season. Una storia clamorosamente simile a quella del Lecce di Lerda che nel 2012-2013, dopo aver dominato sempre il girone A di Lega Pro, si vide prima superare in classifica dal Trapani e poi beffare dal Carpi negli spareggi-promozione. Altro poco invidiabile punto in comune tra salentini e vicentini è la poca confidenza, almeno negli anni recentemente passati, delle due squadre con i playoff, campo in cui il Bassano ha tuttavia fatto ben peggio del Lecce recentemente sconfitto da Carpi e Frosinone, viste le ben 5 promozioni mancate negli altrettanti ultimi spareggi disputati. Quelli sopracitati sono gli unici “contatti” tra la storia di due club che mai hanno avuto modo di fronteggiarsi prima. Il “Via del Mare” ha invece ospitato per undici volte una compagine vicentina, quella del capoluogo, la quale ne è uscita vittoriosa in quattro occasioni contro le sei dei locali. Le ultime due sfide tra Lecce e Vicenza in terra salentina, datate 2008 e 2010, sono entrambe terminate con il punteggio di 1-0 per i giallorossi, ed ambedue le stagioni hanno avuto come epilogo la promozione del club di piazza Mazzini in Serie A. Dopo la sfortunata nel finale ma comunque esaltante cavalcata targata Antonino Asta, per l’attuale stagione il Bassano ha deciso di puntare forte su Stefano Sottili, tecnico toscano di categoria. Partito molto bene e conquistata la vetta al quarto turno, l’undici dell’ex allenatore del Varese non è riuscito a confermare in toto quanto di buono fatto vedere nell’annata precedente, ma ha comunque stazionato con continuità nella zona playoff, non scendendo praticamente mai sotto la quinta piazza. Abbandonate ben presto le speranze di vetta a causa dell’inarrestabile cammino del Cittadella capolista, la squadra di Sottili ha lottato per il secondo posto con il Pordenone, uscendo sconfitto dalla sfida a distanza con i neroverdi a causa di un andamento discontinuo nelle ultime otto gare, in cui ha ottenuto quattro vittorie, un pareggio (decisivo l’ultimo a Reggio Emilia che ha permesso al Lecce di operare il sorpasso nella griglia-playoff) e tre sconfitte, per un’altalena tra prestazioni positive e negative (equamente divise tra casa e trasferta) che hanno fatto del Bassano una vera e propria mina vagante in vista degli spareggi. Per quanto riguarda la rosa a disposizione di Sottili, che ha costruito la stagione intorno al 4-2-3-1, la più grande novità nel parco giocatori è avvenuta a torneo in corso, con la cessione della stella e bandiera (corteggiatissimo dal Lecce) Simone Iocolano, accasatosi all’Alessandria, comunque bilanciato da innesti importanti sia in estate che a gennaio. Tra i pali ha garantito buona continuità di rendimento il trentenne Gian Maria Rossi, da tre stagioni a difesa della porta bassanese. In difesa al centro spicca l’esperienza del navigato Martinelli, anche se la coppia titolare è formata dai più giovani Bizzotto e Barison. Come terzini agiscono spesso due ex-Lecce, Dario D’Ambrosio (il grande ex dell’incontro, tre stagioni non piene con 25 presenze, una rete e troppi infortuni in Salento) e Daniel Semenzato (appena 4 deludenti apparizioni nel primo anno di Lega Pro targato Lerda), quest’ultimo spesso alternato con il 22enne canterano Stevanin. In mediana tre posti per due, con Cenetti e Proietti ultimamente più utilizzati dello scuola-Palermo ed ex Juve Stabia Davì, mentre sulla trequarti è spazio alla fantasia con Falzerano (il più presente con Misuraca) e Piscitella (che vanta presenze recenti in A con le maglie di Roma e Genoa) sulle fasce e Gianvito Misuraca nel ruolo di fantasista. Quest’ultimo è divenuto, con l’addio di Iocolano, la vera stella della squadra, mettendo a disposizione dei compagni dribbling, qualità e precisione in zona-gol maturate nelle sue esperienze con Vicenza, Grosseto, Nova Gorica e Pisa. In attacco un posto per tre punte dal gol facile ma che in quest’anno non hanno brillato particolarmente, ovvero Momentè, Pietribiasi e Germinale. Fonte: Salentosport.net