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"Regione e Stato risarciscano 13 milioni di euro", la Provincia ricorre al Tar

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Leccesette
I due ricorsi puntano ad un risarcimento delle somme spese dall'ente nel corso di un anno e mezzo in attesa della legge regionale sul riordino dipsosta dalla riforma Delrio. Regione e Stato devono rimborsare la Provincia: il presidente Gabellone ha deciso di ricorrere al Tar di Lecce e al Tar Lazio per il recupero dei 13 milioni di euro, come rimborso delle spese anticipate per l’esercizio delle funzioni non fondamentali a causa delle inadempienze dei due enti nell'avvio della riforma Delrio. Solo l’altro ieri, e finalmente, la Regione Puglia ha adottato la Legge sul riordino dei servizi e delle funzioni non essenziali delle Province, in applicazione di quanto disposto dalla Legge Delrio nel 2014. Questo adempimento, che richiederà ulteriori tempi per l’effettiva esecuzione avviene con un ritardo di circa un anno e mezzo rispetto ai termini di legge. Ed è per questo motivo che il presidente Gabellone, assistito dall'avvocato Pietro Quinto, ha deciso di presentare il conto alla Regione Puglia per i ritardi accumulatisi ed ha diffidato il Ministro per gli Affari Regionali ad emanare il decreto di liquidazione delle spese rimborsabili alla Provincia di Lecce che continua ad esercitare funzioni estranee alle proprie competenze istituzionali sempre in attesa del riordino che faceva carico alla Regione Puglia. A carico di Palazzo dei Celestini c'è un esborso indebito di circa 13 milioni di euro, che, allo stato, impedisce all’Ente Provincia di chiudere il conto consuntivo 2015 ed approvare il bilancio di previsione 2016. Il credito è destinato ad aumentare nella contabilità a consuntivo. “Nei due ricorsi si ripercorre l’iter contorto avviato dalla Legge Delrio, che, nella prospettiva della loro soppressione, ha ridefinito il ruolo delle Province, alle quali è stato riservato un numero limitato di funzioni fondamentali ed esattamente: coordinamento pianificazione territoriale; tutela e valorizzazione ambientale; pianificazione servizio trasporti; costruzione e gestione strade provinciali; programmazione e gestione edilizia scolastica - scrive Quinto - la Legge statale aveva stabilito che, in attesa del completamento del disegno della riforma costituzionale, l’Ente Provincia continuasse a svolgere anche le funzioni che non le spettavano, pur essendo privata delle entrate previste dal vecchio ordinamento. Dopo un primo accordo, che obbligava le Regioni a dare attuazione al riordino delle competenze entro il 31 dicembre 2014, a fronte della persistente inadempienza delle Regioni, il Governo, con apposito decreto legge, fissava il termine ultimo del 31 ottobre 2015. In tale decreto era stato previsto che le Regioni inadempienti – tra le quali v’è la Regione Puglia – avrebbero dovuto versare le somme corrispondenti alle spese sostenute dalle Province per l’esercizio delle funzioni non fondamentali, così come quantificate e liquidate con decreto del Ministro per gli Affari Regionali, da adottare entro il 31 ottobre 2015. Sta di fatto che, per un verso, la Regione Puglia a tutt’oggi non ha adempiuto ai propri obblighi, tant’è che solo in questi giorni ha varato il tanto atteso provvedimento legislativo, e, per altro verso, neppure il Ministro degli Affari Regionali ha emesso il decreto di liquidazione delle spese sostenute dalla Provincia di Lecce”. “La domanda della Provincia – come chiarisce l’Avv. Quinto – è a titolo risarcitorio e non può essere corrispondente, allo stato, ad un integrale rimborso, mancando il decreto di liquidazione di competenza del Ministero. Ed è per questo che, con un secondo ricorso al TAR del Lazio, la Provincia ha censurato anche l’inadempienza del Ministro Affari Regionali con la richiesta della nomina di un Commissario per l’emanazione del decreto che doveva essere emanato il 31 ottobre 2015, e che deve quantificare le somme che le Regioni inadempienti avrebbero dovuto versare alle province entro il 30 novembre per l’anno 2015 ed entro il 30 aprile per gli anni successivi. Si tratta di un silenzio-inadempimento correlato alla scadenza del termine che lo stesso Governo si è dato con un provvedimento legislativo. La Provincia di Lecce senza soldi ha dovuto assicurare servizi che non le competevano per circa un anno e mezzo ed oggi è alle prese con seri problemi economico-finanziari in attesa di ricevere dalla Regione in virtù della legge di riordino nuove deleghe con i relativi trasferimenti finanziari. E tuttavia la Legge di riordino, recentemente varata, ad un primo esame non sembra coerente con i principi della Legge Delrio che mantiene alle Province funzioni fondamentali mentre quelle non fondamentali in parte sono pur esse delegate alle Province, altre ai Comuni ed altre svolte dalla stessa Regione. Si tratta delle attività produttive, dei Servizi sociali, della Difesa del suolo e della protezione civile, delle Risorse idriche, della Agricoltura, caccia e pesca e dello Sport e politiche giovanili. Ma anche con riferimento a queste funzioni non fondamentali non tutto sembra chiaro e definito anche alla luce dei principi affermati da una recente sentenza della Corte Costituzionale che ancora l’assegnazione delle funzioni alla corrispondente provvista finanziaria. V’è altresì contrasto sulla gestione dei Musei e delle Biblioteche di proprietà dell’Ente Provincia, considerati «gioielli di famiglia», gestione, che, nella Legge regionale viene rivendicata dalla Regione. Tale pretesa è stata contestata dal Presidente Gabellone perché non trova copertura legislativa. Di talchè non è da escludere un ulteriore contenzioso in merito”.  

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