
Duro affondo del consigliere comunale di opposizione a commento dello sgombero dell’ex asilo di via Casavola: “Si nascondano responsabilità politica di non aver risolto pasticcio amministrativo”. “Un sequestro inutile”: è questo il parere del consigliere comunale di opposizione, Carlo Salvemini, dal blog di Lecce città pubblica, sulla vicenda dello sgombero di Terra Rossa dai locali dell’ex asilo di via Casavola, tirando in ballo l’atteggiamento del sindaco Paolo Perrone, che “per miopia politica non ha mai preso in considerazione la possibilità di un conclusione diversa di questa vicenda”. “Sono prevalsi in lui, come spesso accade – spiega -, pregiudizi politici e culturali che gli hanno impedito di vedere ciò che accadeva realmente: il riutilizzo di un asilo comunale da circa quattro anni chiuso per inaccettabili inadempienze politiche e ritardi amministrativi che ha privato la città di un servizio pubblico essenziale per 66 famiglie ed i loro bambini. E all’interno del quale gli spazi sono stati ripuliti e rispettati, tutta l’attività sociale s’è svolta alla luce del sole e senza disturbo della quiete pubblica. Un’occupazione abusiva, certo, ma con modi e pratiche diverse da quelle ‘tradizionali’ dell’antagonismo sociale. Rivendicata pubblicamente da docenti dell’università, professionisti e forze politiche”. Salvemini evidenzia come una soluzione di questo tipo avrebbe avuto ragione solo in vista di un interesse pubblico superiore, ovvero la necessità di disporre l’edificio alla riapertura dell’asilo comunale, ma come vede dall’avviso di iscrizione per l’anno educativo 2016-2017 ai bambini da tre mesi a tre anni nel quale non compare l’asilo “Angeli di Beslan. “Non è stata ancora risolta, dopo 4 anni – precisa -, la questione della proprietà del suolo con Aqp che impedisce l’accatastamento dell’immobile, l’agibilità dello stesso, l’iscrizione nell’albo delle regione Puglia delle strutture autorizzate”. “Che senso ha – chiede Salvemini -volersi riappropriare di un edificio pubblico colpevolmente chiuso da oltre 4 anni, all’interno del quale non ci sono cittadini pericolosi, non si svolgono attività illecite, non si arreca danno alle cose, non si procura disturbo ai cittadini se nel frattempo non s’è in condizioni di poter offrire alla città la riapertura dell’asilo Angeli di Beslan? Esclusivamente quello di mostrarsi inflessibile nel pretendere il rispetto della legge e provare a nascondere la colpevole responsabilità politica di non aver risolto un pasticcio amministrativo che impoverisce la qualità di un servizio pubblico essenziale per la città”. “Il risultato di questo rigore legalitario combinato con lassismo politico farà si che l’edificio di via Casavola presto, forse, verrà messa a norma come la legge impone. Ma non potrà essere riaperto fino a quando il comune non risolverà la questione della proprietà del suolo e prevederà in bilancio la risorse necessarie a garantirne la gestione (oggi inesistenti). Quindi almeno per un altro anno. Un capolavoro di arroganza e miopia”.